511 In quell’ora un ragguardevole corpo di nemici era già entrato in Lomellina. I cannoni del nemico, Ira gli entrali in Lomellina e quelli rimasti in Pavia, erano cinquantaquattro. V. RATTAZZI, ministro dell'interno. Bullettipìo N. G. Torino 23 marzo. — Da una lettera del generale maggiore in data d’ieri, e da altre lettere delle autorità locali si hanno le seguenti notizie : Gli Austriaci entrarono nel nostro suolo da due punti, dal Gravel-lone e da Zerbolò. Nel giorno 21, prima di un’ora dopo mezzogiorno, incominciarono ad assalire la seconda divisione del nostro esercito, la quale avea preso posizione sopra la strada di Garlasco, d’innanzi la Sforzesca, dove si trovava il quartier generale, e sopra la strada di Gambolò, spingendo un’ avanguardia sino a Borgo San Siro. Il primo attacco ebbe luogo nella posizione della Sforzesca ; questo fu rinnovato a più riprese durante quattro ore: le nostre truppe, secondate dal secondo reggimento della brigata di Savoia, sostennero valorosamente tutti questi attacchi. Verso le ore A pomerid., i nemici assalirono la divisione stessa sulla strada di Gambalò : ivi il solo primo reggimento di Savoia, con 8 pezzi d’artiglieria, resistette ad ogni assalto senza perdere un palmo di terreno, durante più d’ un’ ora : sopraggiuuse intanto la brigata di Savona e la quarta divisione, e l’assalto nemico venne respinto. In tutti questi falli le nostre truppe, che vi presero parte, mostrarono il più lodevole contegno. Verso le ore sci dello stesso giorno, gli Austriaci assalivano due altre nostre divisioni, cioè, la prima e quella di riserva, le quali avevano presa la posizione da Vespolato a Novara. Quantunque il nemico non abbia incominciato questo assalto con un grande apparato di forze, tuttavia i nostri si ritirarono dopo un brevissimo combattimento, il quale fu soltanto sostenuto dalla divisione di riserva, non prendendovi la prima divisione la dovuta parte. I nemici entrarono quindi in Mortara, senza che questa città abbia sofferto danni considerevoli. Ieri non ebbe luogo alcun fatto d’armi. Il quartier generale principale fu trasportato a Trecate, e quindi a Novara, dove trovasi il re. I principi sono alla testa delle loro divisioni. Il generai maggiore ha concentrate tutte le forze verso il quartier, generale, sul fianco destro dell’esercito nemico. Alcuni soldati vergognosamente si sbandarono, e sono quelli particolarmente che portarono l’allarme nella città di Vercelli, di Gasale e luoghi vicini. Il governo ha date tutte le disposizioni necessarie affinchè si proceda col massimo rigore coutro di essi e siano tosto rinviati al loro corpo. Le autorità locali fecero tutte il loro dovere, e mostrarono •a più grande energia ed attività. Il ministro dell’interno, RATTAZZI.