219 grandezza del pericolo, acquistano un prezzo tanto maggiore, perchè sono la più energica protesta contro un dominio, ormai divenuto impossibile. Se non che, i ricevuti sussidii non polendo bastare all’enorme e prolungato dispendio, ci lu indispensabile il ricorrere ripetutamente alla carità cittadina; c vói sapete con quanto affettuosa, e quasi diremmo spontanea prontezza, i Veneziani corrisposero al nostro invito. Un primo prestito volontario di tre milioni fu chiesto a 42 fra i più ricchi cittadini. Essi rilasciarono altrettante loro obbligazioni cambiarie, le quali furono girale alla Banca nazionale; e il Governo ne ottenne il rimborso mediante carta monetata di banca, ch’ebbe il nome di Monda patriottica. Fu cosi creata una carta moneta di solidità senza pari; e la Banca, dagl’interessi delle cambiali giacenti nel suo portafoglio, trasse ululile non lieve, inaugurando con sicuro profitto le sue operazioni. Un secondo prestito di tre milioni fu successivamente imposto col sistema medesimo a carico di facoltosi cittadini, che non avevano contribuito nel prestilo precedente, e furono introdotte nel metodo della tassazione alcune modificazioni eque ed importantissime, le quali minorarono di gran lunga gl’inconvenienti di una imposizione naturalmente arbitraria e dolorosa. Con questi mezzi si procedette fino al termine di novembre; per la qual epoca si dovette provvedere con nuovi espedienti alle spese di guerra, che la incerta condizione politica non permetteva di diminuire. Una sovraimposta di 12 milioni fondata sull’estimo, da equilibrarsi opportunamente mercè un equo riparlo sul dazio consumo e sulla tassa arti e commercio, e pagabile nel corso di 20 anni, servì a porre per lungo tempo l’erario in condizione di supplire ai bisogni del pubblico servigio, essendo stata ceduta al Comune di Venezia, che ne anticipò al Governo il valsente con altrettanta carta monetata j ch’ebbe il titolo di Moneta del Comune di Venezia. Il voto quasi unanime, col quale il Consiglio comunale a scrutinio segreto sanciva questo nuovo gravissimo sacrifizio, sarà una delle pagine più gloriose della nostra santa rivoluzione. Una parte degl’immobili, di ragione del pubblico erario, fu ceduta a