200 ritto che aveano; può darsi che molti si sieno astenuti dall’usare di questo diritto, che pur aveano e che hanno tuttora. Dunque io non veggo la necessità che si redigano nuove liste elettorali per gli altri collegii; riconosco questa necessità pei collegii militari, ma questa necessità, lo ripelo, non emerge dall’ interpretazione da noi data alla legge. Il rappresentunte L. Pasini: Io non ho mai chiesto che fossero erette nuove liste pei circondarii civili, ma ho chiesto solo che fossero rettificate le liste, ed ho detto che si mettesse un termine di Ire giorni, non più lungo, dalla data della promulgazione; che si accordasse un termine di tre giorni per la iscrizione di quelli, che avessero compiuti gli anni 21 dopo il 19 gennaio. Trovo poi cosa giusta l’aggiungere che sarebbe conveniente di accordare il diritto di iscrizione a quei pochi elettori, che per avventura si erano dimenticati di farsi inscrivere in tempo congruo nel principio del mese di gennaio. Se un cittadino ha mancato di farsi inscrivere, per trovarsi in viaggio, per essere ammalalo o per qualche altro motivo nello scorso gennaio, non è poi giusto di privarlo indeli-nitivamente del diritto elettorale. Dunque, si può accordare tre o quattro giorni agli altri civili per far seguire la loro iscrizione nelle liste dei circondarii. Io non ho mai richiesto la rinnovazione delle liste elettorali dei circondarii civili, come suppone a torto il sig. Sirtori. Il presidente riassume la discussione e le proposte. Il rappresentante L. Pasini: Domanderei sulla terza proposizione che fosse espressamente detto pei collegii militari, perchè c’è una questione che fa differire il militare dal civile. Il rappresentante avv. Benvenuti: Se si vogliono rettificare le liste del circondario militare, applicando quell’ interpretazione che è stala data dall’ Assemblea, io credo che debbano godere dello stesso vantaggio anche i civili. L’Assemblea deve essere coerente. Ha detto che ora cittadinanza vuol dire cittadinanza italiana. Io dunque non suppongo che la legge abbia interpretazioni pei militari in un senso, pei civili nell’ altro. Io un sono opposto in quel giorno a questa interpretazione, perchè, lasciando stare i generosi sentimenti che inducevano taluni a desiderare che la cittadinanza fosse presa in un dato senso, io riteneva che la legge dovesse prendersi così come era, come lo spirito che 1’ avea dettala, secondo io l’ho significato. L’Assemblea ha ritenuto diversamente. Ma io credo che pei medesimi motivi, i quali han fatto ritenere che la parola cittadinanza debba intendersi per italiana, quando si parla di militi voglia dire che si parla di cittadini italiani. Io fin da quel giorno ho accennato che molti abitanti della terraferma non sono siali ammessi. Presentatisi agli uffici* dei circondarii furono esclusi perchè ai circondarii erano siate date esplicite istruzioni da quei medesimi dittatori che aveano falla ia legge. Io dico adunque: posciachè l’Assemblea ha ritenuto di dare questa interpretazione pei militari, deve tenerla anche pei civili. È necessario che siamo coerenti e chc accettiamo le conseguenze logiche delle nostre spiegazioni. (Jppla^-Ì Il rappresentante L. Pasini: Io non mi oppongo niente affatto che sia esteso i! significato della parola cittadinanza anche ai circondarii civili; ma debbo qui dichiarare per quale motivo sia da farsi una d