551 Le stesso osservazioni sono applicabili anclie all’articolo 4. Per ciò elle concerne l’articolo 5., risolvevasi questo nella proposta che il Governo avesse a lare ciò che aveva latto per lo innanzi, cioè che la Commissione annonaria tosse incaricata dell’assegno o distribuzione del denaro effettivo, eh’è quanto si lece precedentemente, e si continua a tare, compatibilmente colle circostanze. Tulli scorgono prossimo un mutamento di circostanze ancora più importante e decisivo pel credito della carta. Tutto dipende dall’ esito della guerra. Se questa sarà felice per noi, il gran problema avrà quella felice soluzione, che certo in nessun altro modo si potrebbe ottenere. La Commissione propone quindi che, sui provvedimenti 2., 5. 4., 5., non si proceda ad alcuna deliberazione; salvo soltanto di rimettere il rapporto al Governo, perchè se ne faccia carico nelle eventuali contingenze. Insisto poi perchè la proposizione di legge, contenuta nel secondo rapporto, sia rotala dall’Assemblea, trattandosi di una legge indipendente affatto dalla circostanza, reclamala dalla giustizia e dalla convenienza verso i possessori della carta monetata. L’Assemblea ammette di non procedere ad alcuna deliberazione sugli articoli 2., 3., 4. e o. del primo rapporto. Indi il presidente interroga se vi sia alcuno che domandi la parola sulle seguenti conclusioni del secondo rapporto: « 1. Lo stato garantisce solidalmente con la Banca la moneta patriottica, come garantisce che, al più tardi dal 1.° agosto 1849 al 3 gennaio 1850, la moneta stessa sarà interamente tolta dalla circolazione. « 2. Resta confermato il governativo decreto 22 novembre p. p. ed approvalo l’acquisto, fatto dal Comune di Venezia, della sovrimposta di 12 milioni, col decreto slesso attivata. « 5. Lo stato è solidalmente garante coi comuni dell’ammortizzazione della moneta del Comune di Venezia, nelle epoche indicate dall’articolo 6 del decreto 22 novembre p. p. « 4. Salva l’applicazione a tempo opportuno del provvedimenti, enunciati nell’art. 10. del citato decreto, lo stato dovrà risarcire i comuni dell'importo della moneta comunale, da essi ammortizzata. » Il rappresentante Pesaro Maurogonalo: L’utilità evidente dei tre primi articoli di legge non può essere messa in dubbio da nessuno. Per conseguenza, credo che l’Assemblea, risparmiando tempo, potrebbe votarli tutte e tre in una volta. Di falli tu Iti noi, e i nostri mandanti, siamo quelli che hanno garantito la carta patriottica; tulli noi e i nostri mandanti, possessori di moneta comunale, tutti i nostri patrimoni], tutte le nostre finanze dipendono da questa moneta. Le leggi, che regolarono l’emissione di questa moneta, sono un fatto compiuto, e nessuna rappresentanza potrebbe oggi infirmarle. Se poi si domandasse se una conferma di quest'Assemblea sia necessaria nello stretto senso della parola, direi di no, in quanto che le succitate leggi furono emanate da un potere legittimo, eletto a quasi unanimità da un’Assemblea di rappresentanti nominati con suffragio universale