Rammentatevi che, se è debito della stampa illuminare il popolo dei suoi diritti , deve di pari passo istruirlo nei suoi doveri. La stampa licenziosa allenta a struggere la morale, che deve stare fra i primi doveri del cittadino; quindi bisogna reprimerla. — Se un popolo diviene immorale, è indegno di libertà. Il rappresentante Vare: Io vengo a fare contro la proposta del rappresentante Priuli la stessa obbiezione che ho fatta contro il rappresentante Gasparini. lo non ripeterò ciò che dissi su quella : dirò solamente che gli argomenti, che mi furono opposti allora , cioè dell’ ampiezza dell’argomento , e della moltiplicità de’riguardi che esso involgeva , non hanno certamente valore in quanto alla proposta del rappresentante Priuli; la quale perciò non può esser presa in considerazione f perchè ad evitare che la nostra Assemblea si converta in un’accademia , conviene tener fermo il principio che ogni rappresentante, il quale monta alla tribuna per esporre un progetto , esponga veramente un progetto , dopo averlo sufficientemente maturato. Ed è perciò che io credo che quando il rappresentante Priuli venisse a proporre una idea formulata e concreta, e non una sola aspirazione, di una legge repressiva sulla stampa, allora potrebbe essere presa in considerazione; ma finché non viene a manifestare che una idea, non possa l’Assemblea aderirvi. Il rappresentante Priuli: Mi pare che le osservazioni, che ha fatto il rappresentante Varè, sieno state già discusse precedentemente, e che sia un tornare da capo. Il rappresentante G. li. Ruffini: Panni che il rappresentante Priuli si sia dimenticato che, nella discussione ora fatta, fu precisamente detto che si trattava di riservare all’Assemblea il diritto d’accordare l’iniziativa in casi speciali. Sta dunque ad essa l’esaminare se in questo caso si debba accordare tale diritto. Ed è questo appunto uno degl’inconve-nienti, che. io avea intravveduti, quando dalla Commissione, incaricata di redigere il Regolamento, si propose la pratica, già adottata, di leggere cioè a bella prima e di prendere in considerazione, senza previo esame,, le proposizioni. Facendoci noi ora ad esaminare se sulla proposta Priuli couvenga o no demandare ad una delle Commissioni permanenti il diritto d’iniziativa, noi siamo inevitabilmente condotti in una discussione gravissima, alla quale non siamo apparecchiati. 10 poi, coerente alla votazione, alla quale mi sono associalo testé, dico che 1’ Assemblea non dee distruggere un Regolamento, che ha tanto» studiato, e di cui si è mostrata tanto convinta. Essa volle togliere l'iniziativa alle Commissioni, le quali certamente non avrebbero presentato all’ Assemblea che il risultamento di accurati studii, concrete proposizioni; e adesso la si vorrebbe indurre ad accordarla sopra un semplice desiderio, che si faccia una legge, senza che ne venga additato, se non le modalità, almeno il piano generale. 11 rappresentante Calucci ha osservato, nella discussione antecedente, che, se noi ci rifiutassimo a siflatti desideri! dei nostri colleghi, faremmo atto men che giusto verso di essi, perchè noi verremmo ad accordare alle petizioni diritto uguale a quello delle proposizioni. Ma io domando se possa dirsi che taluno faccia una petizione quando viene a dire :