344 Il sig. Ledrti-Rollin: Non vi ricordano altresì i termini dell’articolo 5 della vostra propria Costituzione ? « Essa (la repubblica) rispetta le nazionalità straniere, come intende essa far rispettare la sua; non intraprende alcuna guerra nelle viste di conquista; e non adoprn mai le forze contro la libertà d’alcun popolo. » (Movimento d'approvazione a sinistru.) Come esitare a fronte d’una linea di condotta così profondamente tracciata? Seguite la concatenazione dell’idea : repubblica di febbraio, esplosione improvvisa del popolo, che ha fatto appello a tutti i popoli suoi fratelli; manifesto del governo provvisorio, che dichiara, sulla quislione speciale d’Italia, che se essa vuol mutare le sue forme ili governo non solo ha diritto di respingere l’intervento straniero, ma che la Francia, in questo caso, deve prestarle l’appoggio delle sue armi ; poscia l’Assem-blea s’appropria i termini del manifesto, essa decide che la Commissione esecutiva persevererà nella condotta tracciata- dal manifesto stesso, e aggiunge, perchè non insorgano dubbi, che il pensiero dell’Assemblea nazionale è fatto chiaro da tre parole: affrancamento della Polonia, indipendenza d’Italia, patto fraterno coll’Alemagna. (Segni d'approvazione a sinistra.) Vi furono mai dichiarazioni più chiare, più reiterate, più solenni? Ebbene! voi non potete mancarvi, senza ripudiare il retaggio della rivoluzione di febbraio; voi non potete mancarvi, io lo diceva in principio, senza disonorare la rivoluzione, di cui sareste gl’indegni agenti! (Bravo a sinistra.) Ed è a questi alti della sovranità del popolo, che si risponde con mezzi evasivi, con un linguaggio dubbio ed ambiguo, con non so quale logomachia tra Io spirituale ed il temporale! Ancora una volta, che si rispetti, in nome della libertà di coscienza, il capo della Chiesa, come lutti i capi di religione, ma che si rispetti eziandio il giudizio contro il principe temporale, che demeritò del suo popolo. (A sinistra: sìj si!) Una voce a destra: Esso demeritò degli assassini di Rossi! Una voce: Il sig. Ledru-Rollin fece uso di una sgraziala espressione. Ledru-RolUn: Cittadini rappresentanti, egli è invano che alcune voci reclamano contro l’espressione, che impiegai. Permettetemi che io vel dica, oggi la causa è giudicata. La prima volla che indirizzai, or son poche settimane, le mie interpellanze, che mi si rispose? La è una insurrezione senza radici nel popolo, falla da qualche fazioso ; non è mia rivoluzione, è una sommossa e presto si domerà. Ed io rispondeva; è una rivoluzione tanto santa, quanto la rivoluzione di febbraio. L’awenirc si è preso l'impegno di giustificare le mie parole; poiché l’avvenire vi ha dimostralo, coll’organo di uu’Assembfèa uscita dal volo di un popolo intiero, che la rivoluzione era nei voti della nazione, e che la repubblica ers l’oggetto de’suoi voti. Sì, a malgrado di tulli i reclami, la causa è sovranamente giudicala, c oggi non è clic pura storia. Ah! sì; io capisco l’imbarazzo del ministero; ci deve in fatti esser grande, poiché egli pare deciso a fare il contrario di quello che vuole la Francia. Ciò eh’essa voleva era che si facesse la guerra nell’interesse