103 Questa è l’inevitabile, questa vuol essere la conseguenza immediata della Costituente Italiana, e sta in vostre mani. Ella da voi aspetta il soffio animatore, lo spirito della vita. Il giorno che sarete ragùnati a Roma ella avrà compito il suo corso, avrà finito di esistere, perchè avrà esaurito il primo ed ultimo ed unico suo effetto; In quel giorno avrà principio la vostra missione. Iddio porrà la sua parola stille vostre labbra, e cesserete da ogni conciliazione Coi re; ricordando che voi, deputati e rappresentanti del popolo, siete ragùnati colà per effetto della irreconciliabilità popolare, per il beneplacito del popolo e a dispetto dei re, ad essere quindi colà, ciascuno di voi; un vivo monumento della forza e della sovranità popolare. Proclamate in quel giorno la Repub-1 blica Italiana, una, grande, indivisibiles mettendola sotto la protezioné Immediata di Dio, e nell’arbitrio assoluto del popolo. Gridate forte sì che Italia tutta ne risuoni, sì che tutta Europa intenda; i re Ci hanno tradito; noi non vogliamo più essere schiavi dei re; noi non vogliamo più essere sudditi ai re! Chi sarà che sovra di noi possa e voglia altrimenti di noi? Voi dovete ben persuadere di questo voi stessi ed i fratelli vostri. Se vogliamo, possiamo; se non vogliamo, nessuno potrà farci volere. Ricordate che siete raccolti a Roma per il beneplacito del popolo e contro il beneplacito dei re. Roma ha potuto scuotere il giogo del papa e Italia non potrà il giogo dei re? Quali armi ebbe Romà sola; contro il fortissimo dei tiranni; un prete! perchè prevalessero al para-' gone di quelle che Italia tutta avrebbe contro i despoti suoi, alcuni ese-( crati, alcuni sospetti; nessuno idolatrato; come ieri; vergogna! sóvra la patria, orribile vergogna! sovra l’Italia? Sì, Roma ebbe un arme invili-' cibile, l’antica virtù, quella virtù per la quale fu d tuttavia è degna di avere il primato sulle città d’Italia, stille nazioni di Europa. La volontà. Questa dopo i tempi favolosi è la seconda volta che Roma incomincia il luminoso corso della sua vita, con abbattere l’aristocrazia pretesca, con Un trioufo sulla schiavitù dello spirito. Roma ritornerà grande. Noi; sC vorremo, saremo partecipi, se non vorremo, satelliti della sua grandezza. Come per beneplacito del popolo siete andati a Roma; arbìtri delle sorti d’Italia, così per vostra virtù potete rimanervi, liberatori e sovrani d’Italia. Ci sarà pericolo di morte? Ebbene; a fronte della libertà e della gloria d’Italia che imporla la vostra vita? I padri di Venezia intimavano a un doge vecchio e acciacoso; che computavano la gloria di Venezia mollo più che la suà vita, e lo avrebbero mandato di forza, dov’egH rifiulavasi andar per amore. La libertà e l’unità d’Italia, oh quanto è più preziosa che quella gloria di Venezia! Andate; morite! Felici voi, felici noi! Ogni stilla del ganghe vostro; ogni atomo della vostra polvere farà sorgere un milione di vendicatori, farà sfolgorare un milione di baionette, farà tuonare da un milione di bocche il santo grido; Viva Italia; libera ed una! Morite! Ma innanzi proferite la grande parolai Noi Po-Polo Italiano! Figli d'Italia, venite a noi! E i popoli d'Italia si leveranno come un’uomo} e sciameranno; siimi qui! E se tardi giungessero e vi trovassero morii, felici voi,- felici noi! Essi vi vendicheranno collo ster* minio dei tiranni, essi vi adoreranno nella santità del martirio, perchè la morte per la patria è benedizione di Dio, essi v’innalzeranno a movimento la libertà e la gloria d*Ilaiia.- Viva Italia; Libera ed tJna!