4 85 pubblica francese, e di chiedere l’intervento armato di quella generosa nazione a favore della indipendenza italiana. Nella sessione del successivo dì 15, l’Assemblea dei deputali di questa provincia approvava e ratificava, a nome del popolo, di cui era mandataria , tanlo la domanda d’intervento francese , spedita nel 4 agosto dal precedente Governo, quanto la missione di Nicolò Tommaseo; e il nuovo Governo, in quella sessione nominato, obbediva tosto all’ordine ricevuto dalla stessa Assemblea, di far sapere alla Francia che que’ reiterati invili erano inviti del popolo della Venezia. Il cittadino Tommaseo vi farà egli stesso il rapporto della propria missione. Avuta pochi giorni dopo notizia che i plenipotenziarii inglese e francese, residenti in Torino , aveano offerta la mediazione comune dei loro Governi alle parli belligeranti, ci siamo affrettali di rivolgerci ai medesimi; e con Nota del 21 agosto li abbiamo supplicati a voler interporre i loro ufficii onde ottenere che anche per Venezia si verificasse il fallo della sospensione delle ostilità, sin tanto che avessero effetto le pratiche della pacificazione d’Italia, assunte dalle prefate alte potenze. I ministri inglese e francese , colle Note del 27 e 28 dello stesso mese, ci dichiararono che, F armistizio essendo di già un fatto compiuto, non potevano farvi introdurre alcuna innovazione; e manifestando, con espressioni benevole, la dispiacenza loro di non poler secondare i nostri desidcrii, ci assicuravano di portare immediatamente a cognizione dei re-spetlivi Governi la domanda, che avevamo loro diretta. A queste nostre prime mosse si associarono gli atti dell’ onorevole nostro rappresentante a Parigi, e alcun tempo appresso abbiamo saputo che l’Inghilterra e la Francia si erano interposte presso l’Austria onde Venezia nan fosse assalila durante la mediazione; e al cadere di ottobre contemporaneamente all’arrivo della flotta sarda nelle nostre acque , abbiamo avuto la comunicazione ufficiale che alcuni legni francesi tornavano nel nostro golfo, con ordine di tenere sbloccata Venezia anche coll’uso della forza. Siccome però l’Austria non aveva mai dichiarato di sospendere le ostilità contro di noi, e, se pure le era impedito di nuocerci per la via di mare, poteva sempre attaccarci dal lato di terra, cosi noi non abbiamo mai diminuiti i presidii dei nostri forti, anzi ci siamo sempre studiati di aumentarne e renderne ognora più formidabile la difesa. Vi abbiamo detto che il Governo del luglio avea pure nel k agosto chiesto l’intervento armato della Francia. A quella prima domanda fece risposta il già ministro degli affari esteri, signor Bastide ^ con dispaccio ‘lei 19 agosto, a noi pervenuto soltanto il dì 15 del successivo settembre. Stimiamo opportuno che ne conosciate il tenore : MESSIEURS. J' ai reçu la lettre (¡uè vous m’ avez fait i honneur de m écrire le 4 '[e ce mois pour demander, au nom du gouvernement et du peuple de Venise, assistance miliiaire de la France.