423 Noi vogliamo lasciare tranquille, lasciare indiscusse queste questioni fra questi quattro varii partili. Oggi dobbiamo occuparci della difesa. L’Italia sa se noi ci occupiamo della difesa; e noi difendiamo Romagna e Toscana col conservare questa cittadella alla causa Italiana. Di altre dichiarazioni non abbiamo bisogno : noi diamo fatti e non parole. (Applausi.) 11 rappresentante Sirtori: Rii spiace che il presidente Manin abbia interpretato le mie parole come dettate da spirilo di parlilo. Dichiaro che in questo momento non veggo parliti in Italia; non veggo partiti veramente italiani, degni del nome italiano, che non mettano innanzi ai loro desiderii ed ai loro voleri questa prima e, per ora, unica volontà: l’indipendenza. E faccio altamente questa dichiarazione: io non distinguo repubblicani da realisti; non distinguo federalisti da unitarii in questo momento: suprema politica dell’Italia, ora, è la guerra, l’indipendenza. Ma mi pare che dire a questa tribuna che il manifestare voli per la unificazione d’Italia, sia mostrare spirito di partilo; mi pare che questo sia veramente far torto all’Assemblea appunto perchè noi tutti, unitarii, federalisti, regii o repubblicani abbiamo questo desiderio dell’unificazione d’Ilalia. Solamente, aitese le presenti circostanze, ci asteniamo dall’attuaro questo desiderio. L’esprimere un desiderio, mi pare che non sia peccato per nessuno. Anche i federalisti hanno espresso le mille volte il desiderio deirunilicazione d’Italia; se essi sono federalistilo sono perchè riconoscono che le circostanze presenti ammettono una transazione tra il presente ed il futuro, tra il reale e l’ideale, a cui aspirano la mente, il cuore di tutti. Dunque, ripelo, che l’esprimere un volo di unificazione, mentre, per cosi dire, è una necessità in noi, non compromette la questione politica per nulla; stante che questo voto non si attuerebbe che per mezzo di un atto puramente militare, qual è la dichiarazione della solidarietà nella difesa. Faccio osservare che vi sono molte graduazioni prima di arrivare all’espressione di un’intenzione veramente politica. Tulli conveniamo, anche i più moderali convengono, nella necessità di una Lega italiana; alcuni si avanzano un passo più oltre, e vogliono una Confederazione; altri vanno più innanzi, e invece di Confederazione di stati vogliono uno Stato federalo; finalmente alcuni vogliono una unità sia monarchica, sia rep-pubblicanfu Nella mia proposizione, non v’è cenno di tulto questo, non v’è nulla di politico, ma una semplice alleanza, e anch’essa difensiva soltanto, e non offensiva. Dunque mi pare che l’Assemblea, senza compromettere la politica di Venezia, possa e debba fare questa dichiarazione. Fare una dichiarazione, che non fa che rendere esplicito ciò eh’è nel c possa tenere altro linguaggio da quel che ha tenuto. Ma d’altra parie, nelle parole del sig. Sirtori è un invito all’Assemblca, al quale credo che