483 della multa stessa, c verrà inoltre colà spedito un corrispondente distaccamento di truppa per l'esecuzione, che vi si tratterrà a spese del comune, e con l’aggiunta di una lira austriaca per soldato al giorno, fino a che la somma di detta multa sarà soddisfatta, Per quei comuni poi, ì quali, persistendo nella renitenza, daranno a conoscere con ciò la continua loro disposizione ostile, verrà proceduto ad altre più severe misure militari. Finalmente, si porta a comune notizia che chiunque fosse provata-mente prevenuto di aver dissuasi i militari richiamati dal rientrare, o, se fossero già rientrali, d’averli sedotti a nuova diserzione, o lo avesse tentalo con effetto in qualsiasi forma, verrà senza distinzione tradotto avanti un giudizio statario e fucilato, come seduttore delle truppe. Il presente proclama dovrà essere letto in ciascun comune dal parroco al pubblico raccolto nella chiesa per tre giorni, fra i quali dovrà cadere una domenica, e dovrà inoltre essere affisso al locale del comune c partecipato dalla Deputazione comunale a quella famiglia in ispccie, alla quale appartenesse taluno dei suddetti disertori. Dal quartier generale di Padova li 44 febbraio 4849. Vi. r. comandante il 2.“ corpo d’armata di riserva il tenentemaresciallo HAYNAU. 21 Febbraio. Nota del Ministro Segretario di Stato pegli affari esteri. Presidente del Consiglio alle LL. EE. il sig. Presidente e membri del Consiglio federale Svizzero in Berna. Torino, 40 febbraio 4849. Signori, Pervenne a notizia del governo di S. M. il re di Sardegna, che quando s’incominciarono a porre in esecuzione nel cantone Ticino i provvedimenti di cui i commissarii federali erano stati incaricali verso gli emigrati italiani, sorse questione di sapere se i Lombardi forniti di passaporti piemontesi dovevano essere allontanati dal cantone nello stesso modo che quelli i quali non erano muniti di alcun titolo. Fu detto che questo dubbio venne sottoposto al consiglio federale, da cui si suppose °lie fosse stato risolto nel senso che i Lombardi portanti tali passaporti "ou dovevano cessare dall’essere considerati come emigrati, e che perciò dovea loro applicarsi la misura che colpiva generalmente tutti gli emigrati. Il governo del re non volle dapprima prestar fede ad un simile supposto. Imperocché non polca darsi a credere che uno stato, col quale stringono antichi vincoli di sincera amicizia, che il governo di un Paese, il quale mantiene col nostro relazioni di buon vicinato, relazioni cotanto vantaggiose per la Svizzera, e da cui ricevette reiterate testimonianze di affetto e di simpatia, si fosse condotto ad una risoluzione al ‘ulto contraria a questi sentimenti, ad una risoluzione che potrebbe re-carvi il pjy grave alteramento. Ma al dubbio, o signori, non lardò a s°tlentrare il pensiero che ben fosse vero il supposto, allorché dalla ri-