427 È adottato ¡1 numero di 5. Il presidente: Propongo i nomi seguenti: Ferrati-Bravo, Olper Saio-mone, Palazzi Andrea, Benvenuti Adolfo, Bullo Domenico. 1/Assemblea approva. Il presidente: Invito la Commissione speciale sulla proposta Manin ili riferire sull’ urgenza. Il rappresentante De Giorgi legge il seguente rapporto: « La prossimità del memorabile giorno 22 marzo, rende così evidente l’urgenza d’occuparsi del progetto di legge proposto dal Governo, che la Commissione reputa inutile aggiungere nessun’alt™ considerazione a favore dell’urgenza, che sarà da noi tutti unanimemente riconosciuta. « Il rappresentante G. Raffini: Le stesse ragioni che ci hanno lutto votare la presa iu considerazione per voto palese, mi pare che possano valere per pronunciarci collo stesso modo di votazione sull’urgenza. Siamo nella medesima questione. Se la qualificammo, nel primo sla-dio3 siccome caso di minore importanza, e perciò da votarsi, giusta il Regolamento, per alzata e seduta, non veggo sorgere in questo secondo stadio veruna circostanza, che possa far mutare il primo nostro giudizio. Il presidente: Se nessuno si oppone a questa interpretazione del rappresentante Ruffìni, porrò ai voti per alzata e seduta la dichiarazione dell’ urgenza. L’urgenza é ammessa, coni’è pure ammesso che continui ad occuparsi dell’argomento e tosto, la Commissione precedentemente eletta. La sessione è sospesa per mezz’ora. Alle ore 2, l’adunanza è riaperta. Il presidente: Invito il relatore della Commissione per l’esame della proposta del rappresentante Manin, a leggere il rapporto. Il rappresentante de Giorgi legge il rapporto: « Il 22 marzo non è giorno solenne per Venezia soltanto, ma per tutta l’Italia. Nell'invitai'vi ad ammettere la proposta del potere esecutivo, la Commissione tiene per fermo che il vostro decreto sarà una dichiarazione novella di quel sentimento profondo, eh’è in noi lutti, di quell’affetto senza limili, che proviamo per la grande causa dell’indipendenza e della felicità della patria comune, e nello stesso tempo un appello ai nostri fratelli d’Italia, perchè si ridesti l’entusiasmo geueroso del 22 marzo 4848. « Quest’anno la gloriosa memoria delle vittorie del popolo è pur troppo amareggiata dalla condizione, in cui gemono ancora tanti milioni d’italiani: negli anni avvenire l’inno della letìzia echeggerà dall’Alpi all estrema Sicilia. « La Commissione vi propone il seguente decreto: « In nome di Dio e del popolo. « L’Assemblea dei rappresentanti dello stato di Venezia « Decreta : « Il giorno 22 marzo è festa nazionale. «