412 i 5 Febbraio. ASSEMBLEA DEI RAPPRESENTANTI DELLO STATO DI VENEZIA. Sessione del 15 febbraio. A dieci ore i deputati s’unirono in chiesa a S. Marco ad udire la messa dello Spirito Santo, celebrata da S. E. il Cardinale Patriarca, che intonò quindi l’inno renili creator. I deputati poscia si recarono nella sala dello Scrutinio, dove passarono alla nomina del presidente provvisorio nella persona del cittadino consig. Luigi Lunghi, anziano per età, e dei due secretarii, i cittadini Alberti Costantino e Ruffini Gio: Battista, più giovani fra i deputati. Alle ore una, tutti i deputati si raccolsero in pubblica assemblea nella sala del Maggior Consiglio, ed il presidentedichiarata aperta la seduta, lesse il seguente discorso: Allorché Napoleone segnava la desiderata liberale istituzione della pubblicità dei criminali e civili giudizii, io Lombardo assunsi il pubblico ministero, presso la Corte di appello in queste auguste sedi, e stupisco ancora rammentando la meravigliosa eloquenza, nei veneti oratori ridestala dopo un decennale silenzio. In ua momento di grande, abbagliante commozione di popoli italiani, noi siamo congregati per deliberare sulle condizioni interne ed esterne. La missione si presenta di alta, delicata importanza : ma la rettitudine della intenzione, la conoscenza perfetta della nostra non facile posizione, la discussione scevra di partili, libera, illuminata, e più di ogni allra cosa un caldo italiano sentire, ed un puro, fervoroso affetto a questa portentosa Venezia, ci faranno distinguere il vero nostro bene; ed io seniore anticipo per tutti noi: agiremo con fede onorata. Quel Dio, che questa mattina abbiamo invocato, coronerà un’opera avventurosamente incominciata. Venezia, che mi onoro di avere a seconda patria, mi ha mostrato una particolare benevolenza, chiamandomi a questo rispettabile Consesso, dove la sola non invidiala lunghezza degli anni mi impone di preludere a’sapienti travagli. Il soddisfacente incarico viene però accompagnato dallo sconforto che la pochezza dell’ingegno, affievolito dal faticoso esercizio di mezzo secoloj mi lascia soltanto volonteroso il cuore. Il segretario Alberti procede all’appello nominale, da cui risultarono presenti 109 deputati. Dopo di che, il deputato triunviro Manin sale alla bigoncia e vicn salutato da fragorosi applausi: Cittadini rappresentanti! Quando, nel giugno dello scorso anno, le provincie lombarde e venete dichiararono di aderire alla formazione di un regno dell’Alla Italia, il governo del marzo convocò i deputali della provincia di Venezia, eletti col suffragio universale, per decidere sulle condizioni politiche del paese.