87 Sacra Terra, gli affetti sdegnosi Chi di Curzio e di Decio non sente, Chi d’onor non ha l’anima ardente. Sacra Terra, tuo figlio non è. Fia deserta la tomba del vile Che macchiò di paura il suo nome: Avr;\ serto di gloria alle chiome, Bella Italia, chi muore per te. Guerra guerra .... 44 Febbraio. IL CANTO DELL’ ESULE DI ARNALDO FUSINATO. Il sol volgevasi — all’orizzonte, E su per l’ardua — china del monte A lenti passi “ ascende ascende Solingo e tacito — un peregrin, Che desioso — lo sguardo inteude Agli alti vertici — dell’ Appennin. Il Calabrese — bruno cappello Gli ombreggia il volto — pensoso e bello La fida canna — del suo moschetto Scintilla ai raggi — del sol che muor ^ li una coccarda •— gli sta sul petto Una coccarda — di tre color. A lui la vergine — del primo amore Quella coccarda — posò sul core Nel dì che il santo — novel stendardo Fu per l’Italia — visto ondeggiar, E l’adorato — giovili gagliardo Corse nei liberi — campi a pugnar. Corse coll’impeto — de’suoi vent’anni, Perchè pugnava *— contro i tiranni; Ma Iddio nell’alto — consiglio arcano La guerra santa — non benedì, E il poveretto — lontan lontano Dalla venduta — terra fuggì. Or va solingo — per l’arduo calle Col suo moschetto — sovra le spalle ; Ma giunto al vertice — dell’Apennino Il piè s’arresta — del passegger , E come stanco — dal gran cammino Ponsi sul nudo — sasso a giacer. Poi sospirando — volge lo sguardo All’orizzonte — del ciel Lombardo ;