487 Ameremmo potervi informare dell’ andamento della missione principale , affidala al cittadino Pasini; ma nè ì falli che la concernono sono abbastanza lucidi, nè le trattative sono ancora avviate in maniera, da permettere al Governo presente di tenervene parola , senza pregiudizio , in pubblica sessione. Le nostre relazioni coi Governi di Torino , di Firenze e di Roma hanno sempre conservato il carattere di una fratellevole corrispondenza. Fedeli al nostro programma del 43 agosto , di occuparci soltanto della quiete interna e della difesa esteriore; di essere un governo provvisorio in tutta la estensione del termine; di assoggettare all’Assemblea, quando muteranno le cose, la decisione della sorte futura di Venezia, della forma di governo che dovrà adottare, a quale degli stati italiani dovrà appartenere; di governare, cioè, senz’altro colore politico che quello di respingere l’inimico; e di essere, in una parola, un governo di conservazione e non altro; programma, che fu applaudito e acconsentito dall’Assemblea, prima che ci fosse conferito il supremo potere : noi non potevamo entrare cogli stali italiani in rapporti, che si allontanassero dal programma medesimo, nel quale dovevamo risguardare come formulali i nostri diritti e i nostri doveri. Sapevamo che le nostre relazioni col regno sardo divenivano, in seguito all’44 agosto, estremamenle difficili e delicate, ma senza ledere la autonomia del paese , abbiamo lealmente e francamente esposto al gabinetto di S. ¡VI. il re di Sardegna, con Nota del successivo dì 20, le condizioni sotto le quali avevamo assunto il potere; e le corrispondenze, mantenute coll’organo del ministro degli affari esteri di quel Governo, furono sempre improntale di affetto e d’indipendenza. Ai nostri incaricati d’affari presso i Governi di Roma e di Toscana, abbiamo prescritto di serbarsi neutrali in tutte le questioni , che si riferivano all’ ordinamento interiore e all’esercizio dei poteri sovrani in quegli siati; ina di conservare coi depositarli dell’autorità i migliori rapporti, onde agire di concerto pel conseguimento del comune riscatto; e soprattutto per procurare a Venezia quegli aiuti, che nell’interesse di tutta la Italia ha diritto di chiedere. Cittadini rappresentanti ! Abbiamo il conforto di dirvi che la nostra condotta ci ha procurato le simpatie, l’amicizia e la stima, tanto dei popoli, che dei Governi; e che rimane nel pieno e libero vostro dominio, impregiudicato per nostra parte l'avvenire politico di Venezia. Forse ad altre durissime prove la Provvidenza sottopone la nostra Azione ; ma noi portiamo fermissima fede che, se vorrete continuare in una politica di prudente aspettazione e di conscienzioso riserbo, conser-'erele Venezia a sè stessa e all’ Italia.