158 potere esecutivo in quel senso che egli lo spiegò. Ad ogni modo, io crederei della maggior importanza che, prima di venire ad una decisione di tanto rilievo, prima che l’Assemblea si determini a volare per una formula, inviti quei rappresentanti, che faceano parte della dittatura, a dichiarare se, dato che fosse ammessa quella formula di potere esecutivo, crederebbero di accettare, nel caso che, come certo avverrà, sieno riconfermati. Il rappresentante triumviro Manin (applausi fragorosi e prolungati mentre va alla tribuna) : Nessuno può comprendere quanto mi dolga entrare in sì fatte discussioni e spiegazioni. Ognuno de’ rappresentanti, che dee certo avere studiato la storia politica anche degli altri paesi, dee sapere che questa parola potere esecutivo ha significati diversi, secondo la diversa costituzione de’paesi; e ognuno sa eziandio che al potere esecutivo, in casi straordinarii, si accordano poteri straordinarii. Io domando alla buona fede de’rappresentanti : siamo noi, o no, in casi straordinarii? (Si, si sì.) Io non posso accettare, noi non possiamo accettare, una formula, che non è abbastanza chiara, abbastanza concreta per poter ampliarla nella esecuzione. Noi, nei sei mesi passati, non abbiamo usato molto di tutti i poteri conferitici (è vero), ma il sapere che ci erano conferiti, dava forza a noi, dava necessità di obbedire a chi resisteva, sapendo che la resistenza sarebbe stata impossibile. Noi non amiamo certamente il potere; noi abbiamo mostrato in tempi, nei quali non credevamo di poter servire la patria, quanto ci era gradito tornare alle case nostre private, a’ nostri ufficii di semplici cittadini. La questione non è dunque di potere; è questione di salvezza del paese. Se voi ci date quest’opera da fare, bisogna che ci diate i mezzi, che noi stessi conosciamo validi ad ottenerla; e non basta che li conosciamo noi, ne bisogna che li conosca tutto il paese, che si conoscano fuori del paese. La dittatura non era tanto forte pei poteri che esercitavamo, quanto per il nome stesso, che atterriva i tristi, incoraggiava i buoni. Io dunque pregherei che non si prolungasse questa discussione. La formula proposta dal rappresentante Minotto mi pare che sia molto moderata. Essa si restringe a quelle sole cose per cui, in qualunque paese in pericolo, anche dove non vi sia una repubblica di fatto, coni’è qui, per tutto si accordano dei poteri straordinarii al governo. Io pregherei che quella formula fosse accettala, perchè altrimenti quella continua lotta, di voler ad ogni momento interrogare il Governo, e di esaminare se quello che si fece è dentro i limiti di quella formula che non abbiamo ancor definita, sarebbe una cosa intollerabile. Noi dobbiamo operar molto, e dobbiamo operar rapidamente. Dunque non dobbiamo molto pensare alle forme e a’ limiti. Voi vedete i perigli di questa quiete, ma non sapete quanti dolori, quante fatiche (applausi fragorosi e molti viva) e pericoli sorgono! non uno, non due, non tre, ma cento. Ogni giorno siamo col pericolo all3