201 Una, legge in data 29 marzo, ha dichiarato che tutti, o stranieri o italiani, che venissero a combattere per la causa nostra, acquisterebbero di fatto la cittadinanza di Venezia. Questa legge esiste, e non ammette alcuna riserva neppure pei militi, che fossero venuti da altre parli dell’Europa. Dunque, nel pensiero di alcuni, tutti quelli, che da altre parli d’Italia sou venuti a combattere per la causa nostra, hanno di diritto acquistata la nostra cittadinanza, senza poter essere soggetti a dichiarare di non conservare altra cittadinanza. Ma questa legge non fu mai fatta per i civili. Dunque, nella mente di alcuni, 1’ articolo 5.” della legge elettorale avea un significato diverso; pei militari era un articolo restrittivo; parebbe che quell’articolo volesse togliere a’militari la cittadinanza nostra, qualora non facessero dichiarazione di non conservare altra cittadinanza; e che questa riserva fosse loro imposta retroattivamente. Ma pei civili noi non abbiamo alcuna legge, che abbia promesso a qualsiasi cittadino di altre parli d’Italia che, venendo a Venezia, egli acquisterebbe in Venezia il diritto elettorale; e mi pare che l’estendere adesso il diritto elettorale a tutti gl’ Italiani, che per ventura dimorassero presentemente in Venezia, o fossero giunti in Venezia da sei mesi, ed anco da meno di sci mesi, sia una cosa insolita nella giurisprudenza elettorale. Ciò non si segue nemmeno negli stati più democratici d’Italia. Io ricorderò adesso all’avvocato Benvenuti che la nuova legge toscana per la elezione all’As-semblea costituente italiana esclude tutti i cittadini delle altre parti d'Italia; e accennerò pure che un nostro concittadino fu eletto alla .Costituente romana, e la sua nomina fu annullata per non avere la cittadinanza dello slato romano. Io non voglio che, se nelle altre parti d’Italia questo argomento si tratta con delle restrizioni, si abbiano qui da noi le stesse restrizioni; ma c’è sempre gran differenza fra militari e civili. A’militari fu promessa senza riserva la nostra cittadinanza, ed hanno per conseguenza difillo che questa promessa sia loro interamente mantenuta; ai Cl'ili d’altre parli d’Italia, noi non abbiamo mai fatto alcuna promessa; dobbiamo dunque regolare questa promessa coi principii della comune |J giurisprudenza. In ogni caso, prego di fare molta differenza dal diritto 'li elettore al diritto di eleggibilità. 11 rappresentante Vare: Mi pare che il rappresentante Pasini torni esattamente a fare la eccezione, che si era fatta il primo giorno. Il rappresentante Pasini propone che l’interpretazione, data dall’Assemblea sopra le generose parole del rappresentante Tommaseo, sia limitata ai SoJi militari. Quanto a me, io credo che ^Assemblea debba persistere »lede sue deliberazioni, prese nel primo giorno; e debba persistervi per ‘ quelle ragioni, che sono state sviluppate allora. Credo che sarebbe inutile ridirle adesso; e io certamente non lo saprei nel modo brillante di quel giorno. Il rappresentante L. Pasini: Io son tanto lontano dall’impedire che l'urna luogo interamente l’effetto delle deliberazioni dell’Assemblea, che I 10 latto per ciò quella mia proposizione; la qual proposizione se io non '"'vessi fatta, certamente le elezioni dei circondar» civili sarebbero seguite ®0,1»e nel gennaio, con esclusione di quegli elettori, che potrebbero en-lare nel nuovo corpo elettorale giusta le deliberazioni dell’Assemblea,