— 97 — prirgli la più piccola malattia. Per esser malato bisogna, alla fin fine, essere un uomo che pensa, un uomo che ha una certa coltura... Forse che le travi vanno soggette a malattie?... 27 Marzo Malgrado quanto ho scritto ieri, debbo ancora dedicare una paginetta agli «avvenimenti del giorno». Avevo appena finito di scrivere la mia conversazione con Lidia, quando mi fu rimesso un bigliettino di Maria Petrovna: «.Mori cher Paul! Sono stata molto contenta di sapere che siete stato da me questa mattina; ignoravo che vi fosse stato permesso di uscire. Venite a pranzo; Lidia sarà fuori tutta la giornata e mi troverete sola. » Tutto oramai mi era indifferente e... andai. Durante tutta la mattinata mi fu possibile considerare con sufficiente forza d’ animo la mia situazione ; ma quando entrai da Maria Petrovna, quando rividi quelle mura fra le quali erano nate e morte le mie ultime speranze, sentii un’amarezza da non potersi ridire. Tutta l’anima mia si mise a pulsare dolorosamente come se fosse... un dente cariato. Ad umore siffatto è inutile cercare rimedio migliore della compagnia di Maria Petrovna. Essa prese tanto a cuore il mio pallore, mi curò, mi compianse così, che io mi sentii nel cuore come un gran senso di tenerezza riconoscente. Nell’impeto di questa riconoscenza, decisi di rivelarle il mio affanno. — Maria Petrovna, — le dissi, quando ci sedemmo nel sa-lottino, dopo il pranzo,— noi siamo amici tanto vecchi che ritengo mio dovere fare ammenda innanzi a lei. Ella forse andrà in collera, ma io lo stesso le dirò tutto. — È proprio vero, Paul\ Amici molto vecchi... — Lei non sa perchè sono venuto qui, stamattina? Per domandare a Lidia Lvovna se voleva essere mia moglie... 7