— 9 — e cercavo di richiamare alla memoria quel racconto ; però non mi riusciva ricordarne la parte più importante: quali tentativi, cioè, egli avesse fatto per uscir dalla fossa. Nella stanza da pranzo cominciò a suonare l’orologio a muro ; contai undici tocchi. Vasiutka (1) una ragazzetta che stava in casa per far le commissioni, accorse annunciando che era giunto il prete e che, nel salone, tutto era pronto. Recarono un gran recipiente pieno di acqua, mi spogliarono e cominciarono a stropicciarmi con una spugna bagnata, di cui, peraltro, io non sentivo il contatto. Mi pareva come se lavassero il petto o i piedi di un’altra persona. — Dunque vuol dire che non si tratta di catalessi — io pensai mentre mi rivestivano di biancheria pulita. — Ma di che cosa si tratta, allora? Il medico ha detto: «Tutto è finito»; tutti piangono; mi metteranno subito nella bara e fra un paio di giorni mi seppelliranno. Il mio corpo, che mi ha obbedito per tanti anni, adesso non mi appartiene più; io sono morto, non v’è più dubbio; eppure continuo a vedere, ad-udire e a capire. Forse la vita permane più a lungo nel cervello... Ma, Dio mio, il cervello è anche esso, una parte del corpo! Questo mio corpo rassomiglia ad un appartamento che io avessi a lungo abitato e che avessi deciso di abbandonare. Tutte le finestre e le porte sono spalancate, tutte le masserizie, portate via, tutti della famiglia se ne sono andati e soltanto il padrone di casa s’è fermato un momento, prima di andarsene anche lui, per gettar uno sguardo d’ addio a tutta quella fila di camere nelle quali, prima ferveva la (1) Diminutivo e vezzeggiativo di Vassilissa e anche di Vassili o Basilio: serve pei due generi. N. d T.