— 68 — — Chère Hélène, quel bonheur de vous voir enfin — disse la principessa, correndo rumorosamente, con la sua massiccia persona, incontro alia visitatrice. Alle prime parole della dama nera, io sussultai. Era Elena Pavlovna. La principessa le presentò i suoi ospiti, e, naturalmente, fra questi, anche me. Elena Pavlovna mi squadrò da capo a piedi, con uno sguardo rapido e penetrante, e senza tendermi la mano, disse, rivolta alla principessa: — Nous nous connaissons de longue date. Monsieur a été Dopo quel giorno, mi accadde spesso d’incontrare Elena Pavlovna nelle conversazioni. Il suo fare con me era secco, quasi inurbano. Una sera, in casa di quella stessa principessa Koselskaja, per caso mi trovai con lei allo stesso tavolo da giuoco. La prima partita andò bene; ma quando, a mia volta, dovetti esserle compagno di giuoco, chiamò un vecchio generale, e gli cedè le carte, dicendosi molto stanca. La sua figlia minore, del secondo letto, non è bella, sebbene ricordi alquanto Elena Pavlovna quando era gio vine; la primogenita invece, una vera bellezza! Lineamenti maniere, tutta il ritratto di Aljoscia; spesso avrei desiderato di avvicinarmi a lei, di conoscerla più intimamente ; ma, probabilmente, in forza di istruzioni ricevute della madre, essa mi considerava come se davanti a lei non ci fossi io, ma uno spazio vuoto. — Ecco dunque in poche parole, il mio romanzo... Possibile che lo si possa chiamare «felicità»? La mia condotta in tutta questa faccenda, non fu nè onesta nè intelligente. Posso giustificarmi col dire che molti, al mio posto, avrebbero fatto lo stesso. Ma è forse questa una giustificazione? très lié avec mon premier mari.