— 138 — sulla saggezza del mondo, e sulla Tua esistenza! Passarono gli anni in folla tediosa, si calmarono le tempeste, si rischiarò la sua via... Raramente talvolta, come l’eco della procella, il ricordo tornava a percuotere l’infranto petto. Appena cominciarono a rifulgere i giorni della quete, ecco sopraggiunge la morte! D’onde?.. Perchè? Con un gemito d’impotenza, con un grido di dolore è caduto a terra, immobile e muto. Ecco, mirate, ei giace senza respiro... Dio! perchè mai nacque e crebbe? Tutti questi dubbi, questi tradimenti, questi dolori, perchè mai, o Dio, dovè egli sopportare?! Cada almeno una lacrima sul trapassato; taccia almeno adesso la calunnia!... Il cuore, 1’ ardente cuore, non palpita più ; le palpebre sono chiuse, mute sono le labbra. Fra poco l’inesorabile lurida corruzione, sulla spoglia imprimerà il suo marchio fatale... Gli concedi, tu Dio, la remissione dei suoi peccati, concedi a lui la requie eterna! V. Eterna requie, sul tuo servo che crudelmente, per tanti anni [sofferse, fa che splenda di quella luce che non ha fine! A lui concedi, o Signore, a lui concedi, Tu nostro schermo e [rifugio, eterna requie, in comunanza coi tuoi santi, nei secoli dei [secoli! 1860-70