LA VERGINE DI GHIACCIO (Dai racconti norvegesi) Notte infernale fredda e oscura! Sembra presa dal gelo, la luna; la procella ora piange, ora sibila rabbiosa, le nuvole nevose fa turbinare sui tetti. Nella capannella angusta, sul figliuolo malato, la madre s’è chinata e parla con lui, a voce sommessa. il figlio » Mamma, mi sono obliato in sonno gravoso.. Chi è che piange e si lamenta, qui intorno? Mamma, odi come la tempesta rumoreggia? Fiamma d’inferno mi brucia le pupille. LA MADRE Figlio, sta queto; quelli non sono raggi infernali, ma ramoscelli di betulla che ardono nella stufa. Che importa a noi se la procella minaccia? Nella nostra capannuccia, qui da noi, non potrà penetrare. IL FIGLIO Mamma, ascolta! Poco ancora ho da vivere; a te, io voglio svelare l’anima mia. Rammenti? Tu hai udito a raccontare, lo scorso inverno, com’io mi smarrissi nel folto della foresta.