PAZZO. Sedete; sono lieto di vedervi. Mettete da parte ogni paura; e potete comportarvi con disinvoltura, — io ve Io permetto. Voi sapete, in questi giorni sono stato eletto re da tutto il popolo; ma ciò è indifferente. Turbano il mio pensiero tutti questi onori, e saluti, e riverenze.. Io notte e giorno scrivo leggi per la felicità de’ miei sudditi e molto mi stanco. Come v’è piaciuta la mia capitale? Venite da lontani paesi? Del resto, però, i vostri visi mi ricordano lineamenti conosciuti; si direbbe che vi ho già incontrati, senza sapere ancora fi vostri nomi, in qualche luogo, laggiù, lontano da gran tempo... Ah! Mascia, sei tu? O mia dolce, buona, carissima! Su abbracciami; come «ono felice, come sono contento! E Kolia!.. buondì, caro fratello! Voi non potete credere come mi trqvo bene con voi, come mi sento sollevato, adesso! Ma, tu, che hai Mary? Come sei smagrita... soffri sempre agli occhi !... Siedi più vicino a me, parla, che fa la nostra Olia? cresce sempre? Sta bene? O Signore! Che cosa darei per nuovamente baciarla e ribaciarla, stringermela al petto!.. Tu me la porterai!?... No!... non la portare!