— 180 — Addio dunque, umile e queto asilo ! Pel mondo peregrinando, rimpiangendo l’amore,' il tuo criminale fuggitivo, il tuo ospite d’un momento, quante volte come patria ti benedirà! Addio povera rimpianta celletta ove, or fa un anno, con tanta speranza in festa, io celebrai la presa di possesso; ove stanco nell’anima, credei trovar riposo! Vorrei dire ancora tante, tante cose: ciò che mi bruciò l’anima col dubbio e col turbamento ; ciò che in quest’anno, eternamente per me memorabile, ho io pensato nella quete della solitudine... Ma non ho tempo di scrivere... preziosi sono gli istanti! Presto, si vada... Ella mi chiama! Ribnitza, Govern. di Orel. — Luglio 18S3.