— 88 — verate di avervi dato ascolto. Davvero, Paul; voi non siete giusto. Maria Petrovna aveva tutte le ragioni del mondo, ma ciò non serviva che ad irritarmi di più. — Ammettiamo pure che sia come dice lei. Dal momento che il colpevole devo essere io solo, lascia pure che la responsabilità sia tutta mia. Però, mi dica, Maria Petrovna : le ho io forse qualche volta consigliato di permettere a sua nipote di trattare con tanta familiarità tutti questi giovanotti?... di chiamarli per nome di battesimo, di passar con loro le intere giornate... — Voi volete alludere a Miscia Koselskij? Ma quello lì è un parente. — Ah! È vero: domando scusa. Avevo dimenticato questa famosa parentela! La madre della principessa Koselskajaeracugina in secondo grado della nonna di Lidia... Parentela molto prossima, certo, ma che, disgraziatamente, non salva nulla. — «Lascia stare! fermati!» —timidamente ammoniva la interna voce; ma io... sì!... mi misi a dar sfogo a tutta la bile che s’era accumulata in me, nel corso dell'ultimo mese. Maria Petrovna non faceva che agitare il ventaglio. — No, caro Paul, per questa volta non sono d’accordo con voi; Miscia è un enfant de bonne maison, e non si permetterà mai nulla che offenda le convenienze. Mais vous avez une dent contre lui-, me ne sono accorta da un pezzo e lui stesso lo sa. Anche ieri diceva: « non so perchè Mei chisedech mi tiene il broncio... » Io saltai su, come se m’avesse punto una vespa. — Come ha detto? Chi è questo Melchisedech? Sarei, per caso, io? — Oui. C’est un sobriquet que cette jeunesse vous à donné, je ne sais pas trop pourquoi... — Non mancava che questa — gridai, percorrendo la stanza a passi concitati, e poco mancò non rovesciassi il