— 98 — Un’altra donna, a questo annuncio, avrebbe, se non altro, dato in un grido di meraviglia. Ma non c’è cosa al mondo che possa meravigliar Maria Petrovna. Essa si limitò a chiedermi, col massimo sangue freddo : — Davvero?.. Ebbene... e poi?.. — Naturalmente... ebbi un rifiuto. Del resto era difficile supporre che potesse essere altrimenti. — Ma no!.. Avete torto di parlare così. Se Lidia mi avesse chiesto consiglio, le avrei certo suggerito di accogliere la vostra proposta. Voi sareste un ottimo marito. — La ringrazio, Maria Petrovna, sebbene io senta che ella mi parla così per consolarmi. — Niente affatto. Voi sapete che io non vi ho mai lusingato. Se io fossi stata al posto di Lidia, avrei accettato senz’altro. È vero che fra voi due, c’è una gran differenza d’età; ma... che vuol dire?.. Accade così spesso, ora, che le ragazze sposano dei giovanotti, per amore, e poi sono infelici per tutta la vita ! La mia tenerezza per Maria Petrovna si accrebbe del cento per cento. Per quell’ ultima sua frase, sarei stato capace di darle tanti e tanti baci. « Ecco una donna — dissi fra me — che mi vuol bene e mi apprezza davvero. Essa non ride di me, come quell’altra... Io invece, non l’ho mai apprezzata come meritava — ciò che, del resto, avviene sempre nella vita. Ed ecco che dovrò privarmi anche di quest’ultimo conforto, rinunziare anche a quest’ultimo asilo! Dopo quanto è avvenuto con Lidia, non potrò certo venir più così spesso in questa casa... E d’un tratto mi prese paura, pensando che sarei dovuto tornarmene solo a casa mia. La solitudine non m’era mai stata ragione di sofferenza; ma prima era un’altra cosa : prima... c’erano le speranze. Adesso, invece, tornarmene nel mio appartamento vuoto e freddo, per passarvi ore e ore, solo, tormentato dalla malattia e dal sentimento insopportabile dell’amara offesa ricevuta... No !.. Era una pena troppo grande ! «