IL GOLGOTA Inchiodato sulla croce da mani immonde fra due ladroni, il Figlio di Dio moriva. Tutt’intorno — i tormentatori in folla disordinata; ai suoi pie’, singhiozzava la Madre. Venne l’ora nona, Egli rese lo spirito al Padre. — E la tenebra coprì la terra e il tuono tuonò e nell’udir quella voce di furore gli Ebrei caddero, la fronte al suolo. E tremò la terra, si aprirono in massa le tombe e i morti, insorgendo, si fecero vivi. E intanto, nella lontana Roma, l’arrogante favorito follemente banchettava, ricco di dovizie malamente acquistate ; e presso le porte del suo palazzo un mendico affamato, moriva. Intanto il sofista, sui dogmi della scienza, invano esauriti tutti i ragionamenti dell’ intelletto, sotto il peso della menzogna, sotto il giogo dell’ errore, si presentava alle assemblee, abbattuto e silente. Il popolo andava errante fra le tenebre del vizio; gemiti si sprigionavano dalla terra ; tutto aspettava la verità.... E ben presto, da Oriente nuovi venuti, nuova dottrina recarono... e, vecchi per intelletto giovani per anima, con fervida preghiera, con la croce sull’omero vennero essi e... in cenere si ridussero i ciechi sapienti al suono della parola santa.