— 59 — sentimento svanì e verso la fine del pranzo eravamo di nuovo « ai partigiani della servitù », alle « oneste direttive », alla «lotta contro i possidenti», insomma a tutto quell’arsenale di parole che prima erano terribili, ma che allora avevano perduto ogni valore. Per qualche ora immaginammo di essere ancora dei califfi, come prima. Ero io sincero questa volta? Rispondo ancora, come rispondeva quella tal signora, mia conoscente: e sì, e no. Le idee, a cui queste parole si riferiscono sono già da tempo passate nel campo dell’anacronismo! Prima, esse significavano il nascere di idee nuove, una modificazione fondamentale della vita; adesso sono diventate... una questione di terminologia. 6 dicembre Il problema che ora debbo risolvere è il seguente: sono io stato felice od infelice? In linea generale, senza dubbio sono stato molto felice perchè possiedo una fortuna indipendente e ciò che si usa chiamare, in forma molto mal definita, una bella posizione sociale. Ma, Dio mio, il danaro è un bene negativo; ci si pensa come si pensa alla salute; soltanto cioè quando non se ne ha. Secondo me, la felicità consiste precisamente nel conseguire ciò che si desidera; e questa felicità non dura più di un minuto. Appena l’uomo ha ottenuto ciò che desiderava, vuole subito di più, e quel minuto di soddisfazione è anch’esso avvelenato dagli amici e dai nemici che si vengono ad intromettere nella vostra vita; ora si sa che amici e nemici, su per giù, è come dire zuppa e pan bagnato. Che cosa sono gli amici?... E che cosa sono i nemici? La vera amicizia, basata sopra una reciproca conoscenza di molti anni, sul reciproco affetto e sulla stima, molto raramente s’incontra nella vita, e quelle relazioni che si definiscono coll’appellativo di « buona conoscenza » non esi-