752 bel suolo d’Ilalia, qualunque sia la particolar vostra convinzione, che io rispetto, a voi mi dirigo. E questo forse il tempo di garire, o non piuttosto quello di combattere ? Operavano forse così i maggiori vostri lorchè convenivano a Pontida, pugnavano a Legnago e nelle Venezie per conquistare la loro indipendenza colla gloriosa ed immortale pace di Costanza ? Ora, come allora, la nostra indipendenza non può conseguirsi che coll’intera liberazione del territorio dall'armi straniere che lo brutano : a ciò solo essere devono esclusivamente diretti li comuni sforzi, posti in ciò a contribuzione gli averi, li lumi, 1’ opera di ognuno. Ma questa liberazione, e per corollario la indipendenza nazionale viene protratta appunto pei malaugurati dissidii che fra voi serpeggiano. Siccome i razzi incendiarii iniettati in una città assediata, richiamando le cure di parte dei difensori onde ovviarne i terribili e funesti effetti, sminuiscono e rallentano gli sforzi degli aggressi nella principale difesa, e porgono adito a nemici di rafforzare le offese onde raggiungere il fine loro, quello dell’oppressione, tale si è, miei connazionali, degl’intempestivi scritti vostri incendiarii sulla futura forma di reggimento, che niente giovano al commi bene, spargono la diffidenza nelle file dei fratelli d’opinione dalla vostra diversa, li obbligano ad impugnare la penna a sostegno dei loro principii, ad oppugnazione dei vostri, sprecando e tempo e forze, che esser devono esclusivamente dedicate alla comune difesa. Voi tutti che così operate, mi è pur forza il dirlo, voi tutti con tale condotta tradite la PATRIA, i tigli vostri, i vostri nepoti; tradite la UNIONE ed il conquisto della vostra INDIPENDENZA. Con qual fronte potete voi continuamente avere sul labbro sì sante voci, gettate in faccia allo straniero, quando 1’ opere vostre sì ne dissentono ! E se questa INDIPENDENZA; che sì da voi s’ambisce, non siasi infatto ottenuta colla liberazione del territorio, a che valgono le vostre dicerie ! A generare solo odii fra i fratelli, a porgere giusto motivo di derisione ai vostri nemici. Nou somigliate a quei Greci del basso impero, che mentre l’Odrisia Luna stava loro di fronte e li accerchiava, le querele religiose fra loro insorte scemando negli animi 1’ unione e spargendo fra essi la diffidenza, affievolì il coraggio e le forze dei difensori, ed ebbe così per effetto soltanto il trionfo dei nemici, le catene della schiavitù. Abitanti della Lombardia, delle Venezie, miei cari connazionali, a voi rinnovo le mie più calde preghiere in nome di questa nostra patria comune, qualunque siasi la opinione che di voi s’insignorì, cessate per ora da intempestive gare sulla futura nostra forma di reggimento per l’interesse vostro, per quello dei vostri tìgli e nepoti che vi benediranno, e convertite esclusivamente gli sforzi vostri a promuovere e ad ottenere in fatto colla liberazione del territorio la comune indipendenza nazionale. Dopo di essa solo aver ponno luogo le elezioni, che col già proclamalo ed assentito principio del generale suffragio, esprimer devono nella conseguente assemblea degli eletti la vera volontà della nazione. Studiale intanto, seguendo il corso degli avvenimenti passati e vici-