419 provocò dal Comitato provvisorio dipartimentale di Belluno un più regolare allestimento. E ciò per difendere le patrie montagne dalle scorrerie del comune nemico, che, espulso, e snidato da Verona, potesse rintanarsi fra queste gole, od irrompere con tracotante brigantaggio dal limitrofo Tirolo. Noi siamo alle frontiere; noi esposti alle masnade dell’orda austriaca. Armi! armi! dunque difendiamei, e presto; onde possiam poi riposare ancora una volta sotto le ali del redivivo Leone ! Feltre, 3 aprile 1848. J. FACEN. 7 Aprile. CESSI immiti SULL! SORTE DEL COLOIELLO I1IU0TIGH. GIUDIZIO DI DIO Viva Maria Salvatrice di Venezia! — Viva la Repubblica Vegeta! Vìva l’Italia! — Viva l’io IX.! Notizie del tagliate sulla morte del Colonnello Marinovich, avvenuta nella mattina del 22 Marzo 4848 nell’ Arsenale di Venezia - primo giorno della tanto sospirala Libertà o Rigenerazione. 1/ iniquo traditore della sua patria, che pel corso di molti anni usò sevizie e tirannidi con quanti erano sgraziatamente nella sua dipendenza; il vile satrapo della nequizia aulica di Vienna, strumento infame di scelleratezza, venne colpito dalla mano di Dio del castigo che provocò e bravò per tanto tempo. Nel giorno 22 Marzo, giorno che poteva divenir nefasto per Venezia, ove avesse avuto effetto le inique trame di pochi rei, una sorda voce ro-moreggiava nel paese, preconizzante tradimenti e macchinazioni occulte. Si parlava di mine sparse in varii siti; di operazioni notturne nella Caserma di Artiglieria terrestre a S. Francesco della Vigna, vicina al Gazo-metro; di razzi inccndiarii posti qua e colà : di quanto d’infernale potesse mcnle umana concepire a strazio dell5 umanità ed a rovina ineluttabile del paese. — Si designava autore di concepimento sì diabolico il Colonnello Marinovich; consenziente il De Martini, Comandante Superiore della Marina, aderenti i due Governatori Civile e Militare, Palffy, e Zichy; si dava credenza a tale diceria, perchè si conosceva il Marinovich, e perchè tutto era a temersi da dominatori, i quali vedevansi nel punto di cadere dal careggiato dominio. Alle ore quattro del giorno precedente 21, le Maestranze dell’Arsenale uscivano, come di metodo, dalle loro ollicine. Gran parte di esse si anelarono nel campo dell’Arsenale e sul Ponte, decise di attendere al varco la fiera quando uscisse dalla Tana, per lanciargli incontro macigni e pietre, che l’accoppassero e P annegassero.