425 presenza; anche Windischgratz è hello, e gli uomini che io vidi hanno buonissime cavalcature. Sento in questo punto die Ira un' ora incomincia \ l’iscrizione della Guardia civica, dove saranno certamente delle liti perla preminenza; alcuni dicono che in questa circostanza si benediranno le bandiere, naturalmente tricolori, al che assisterà anche il Viceré! E ciò accade in una città di provincia austriaca! RANIERI. l’at'fò EKrnesio ! Verona 20 marzo 184;>. Ti sovviene degli sentii che ti spedii già a Lodi e delle descrizioni die contenevano, dell’ esercitarsi che tacevano le persone, della introduzione delle armi, ecc.; ora finalménte crederà la Polizia che queste deposizioni lasciate completamente inconsiderate, erano vere, ma troppo tardi. Ora tutto è finito, e noi dobbiamo la conservazione della città di Milano per la monarchia solo all'avvedutezza del F. M. (I) ed al valore delle truppe. Il capitano Huvn passò da questa città andando come corriere a Vienna. Era stalo in castello, aveva uditi i rapporti, ed alla sua partenza (alle 11 della sera del 18) aveva veduto tutto il disordine fatto nella città. Al Broletto i cannoni da 12 avranno fatti dei magnifici buchi. Egli però non conosceva l'esito dell'affare, perché F. M. lo spedì, mentre, certo della vittoria, faceva bivaccare i soldati sulle piazze. Guvn disse essere morti circa AO soldati e molli feriti, anche un ufficiale superiore. Si dovevano fucilare lutti i prigionieri, non esclusi Casali e duca Lilla che si dicono pure del numero. La f^egrje marziale è già stata spedita jeri a Milano per mezzo di un ufficiale con due bersaglieri brodiani; ed oggi alle 2 può già essere pubblicata e messa in attività. Questo è l'unico mezzo. Bisogna dire che i Milanesi debbono attribuire tutto ciò a sé medesimi giacché F. M. ha avuto bastantemente pazienza. Ne fosse almeno rimasto morto un bel numero, chè ciò infonderà loro un poco di rispetto per la truppa. I soldati avranno mostrato poca moderazione nell’assalto: va benissimo. Gasati è pure un vero baron fottuto. La posta non arrivò nè jeri nò oggi da Milano, nè si vide alcun corriere. In Venezia lutto tornò tranquillo; qui si grida assai, e Gerhardy temeva qualche cosa in causa degli avvenimenti di Milano, essendosi qui sparsa la nuova essere F. M. con tutta la guarnigione prigioniero nel castello, ed i Milanesi vincitori; ma sono già le due ore, e sembra che non voglia accadere nulla. F. M. ha scritto perchè si spedisca a Milano sotto buona scorta la munizione consumata in cannoni ed obizzi per il rispettivo completamento. Almeno conoscono i Milanesi a quest’ora la musica dei cannoni da 12. 11 generai Woyna e Prelot erano ancora nel palazzo di Corte; avranno sofferto un bel spavento. Il battaglione di granatieri italiani deve aver commesso degli eccessi in Brescia; non deve avere nessuna disciplina. Quelli del reggimento Haugwilz dicesi vadano sempre abbracciati cogli abitanti, e fraternizzano con essi, cosicché non si possa (l) Feld-Matescinllo.