597 Ferd. E llanicri? . . . Scommetto che quel bacchettone in tanta bisogna' si è contentato di andare ad udire la messa ... ? Fiq. Ranieri, deluso nelle sue più fondale speranze di abbacinare ancora una volta i diletti suoi Milanesi, abbandonò di soppiatto, e come un ladro che fugge, la sua regale dimora per rifugiarsi a Verona. Quivi, avvedendosi che più non si crederebbe alle sue gesuitiche parole, al vedremo, al faremo, prese coraggio e per la prima volta osò di lave delle concessioni a suo nome e senza la solita licenza de’ superiori . . . Ma ogn^n rise della sua temeraria impotenza ... in questo suo saggio ognuno non vide che una novella prova della suà abituale imbeoillità..... Tuttavolta la sua protratta presenza in Italia avrebbe forse ancora potuto giovarci . . . , ma pauroso . . . tremante al solo agitarsi di una foglia, fece precipitosamente fagotto e si ritirò a Bolzano, ove quel fatuo dal labbro pendente presume procacciarsi dei partigiani per riconquistare una terra che gli è sfuggita di mano per sempre . . . Quando non bastasse a bandirnelo la sua dimostrata inettezza, ne ’1 bandirebbero irrevocabilmente due lettere che un suo figlio, per sua e nostra malora, scriveva ad un assente fratello, e che intercettate furono fatte di pubblica ragione nei pubblici fogli . . . Nulla v’ ha di più vituperevole di questi scritti . . . la loro lettura deve avere finalmente convinti gl’italiani di quale amore gii amasse l’ipocrita pappa, e in quali sentimenti venisse nudi-ita la prole destinata a succedergli . . . Basta il dire a Vostra Maestà che perfino del capo dello Stato ivi si parla colia maggior irriverenza . . . Ferd. La cosa è grave, ma occupiamoci di ciò che più preme. Bisogna agir prontamente . . . bisogna radunar subito un esercito di cento, duecento mila uomini per correre a sterminare i ribelli . . . Fiq. E con quali mezzi se le casse sono esauste, esauste affatto ?... Ferd. Esauste ? Ma come fu sciupato tanto danaro ? Fiq. Nelle uccisioni della Galizia, ove' ogni cadavere di nobile feudatario costava nientemeno che l’enorme prezzo di dieci fiorini, stato poscia ridotto alla metà, visto lo strabocchevole numero de’ trucidati. . . ; nel negoziato con Guizot e Luigi Filippo acciò non movessero querela, col trattato del 1815 alla mano, sulla occupazione di Cracovia ... : negli immensi e pur troppo! inutili apparecchi di guerra contro l’Italia. Che se a ciò aggiungansi il permanente assoldamento di tre milioni di spie, le dotazioni dei nostri arciduchi, d- ogni razza, legittimi, sparii, incesosi ... e le rapine de’nostri ministri soprattutto di Mettermeli, che mai non si tenne obbligato a rendere conto dei pezzi d’ oro da lui ingoiati, Vostra Maestà si farà presto convinto come non sia possibile che noi abbiamo ancora un sol carantano . . . Ferd. Ma si può aver ricorso ad un prestito ... Il mio carissimo amico Nicolò ... la Prussia ... Fiq. Amici nella sventura !... Lo Czar già a quest’ ora ci accusa di perfidia perciò che, a suo dire s’egli aderiva all’ ultimo prestito, egli è perchè, fidando nelle nostre parole, egli doveva crederci e^ ci credeva ancora solventi, in ¡specie poi ancora^ossessori dell Italia, il solo paese della Monarchia che gli offerisse una 'faranzia . . . Perlocchò temo forte, «Ho stato attuale delle cose, che non entrino nel nostro scrigno neppure