656 (oh ! ne ho somma fiducia) a dimostrarvi quanto sia potente l’affetto che a voi mi lega. L’intendere che in qualche comune del Friuli possa essere venuto meno nella sua ardenza quell’entusiasmo che tanto spaventa i nostri nemici; l’intendere le false interpretazioni, i mali giudizii che da pochi (ma troppi avendo riguardo ai bisogni della nostra patria) si vanno formando sul presente ordine di cose .... davvero che mi comprende l’anima un profondo dolore, perchè il raffreddamento in una causa così bella c così santa, quale è quella della libertà e della religione, io speravo non avesse ad avvenire nel cuore dei buoni fratelli della campagna, fermi nella loro fede e nella loro speranza. Dicesi che in qualche villaggio torni penoso il servigio della guardia nazionale, particolarmente se mobile; che i vostri campi, i vostri figli, le vostre donne non vi permettono di tener dietro al nemico della patria e della Chiesa. Si vorrebbe anche farmi supporre essere invalso in voi il principio della diffidenza e della viltà, insieme a que’dubbi fatali, che vi condurrebbero a disperare dì ogni miglioramento nella vostra condizione. Miei cari, questi dubbi, questi pregiudizii non son degni di voi, Italiani veramente : dì voi, che, ad onta di trentatrè anni di tirannide, avete saputo conservarvi tali quali non vi credeva l’Austriaco. Avvertite che, garantita la nostra indipendenza, i vostri diritti saranno riconosciuti; l’agricoltore avrà aneli’esso il suo codice, e al dispotismo crudele, che molli animava a vilipendervi, sarà posto riparo. Allora saremo veramente fratelli, e tra il villico e il ricco regnerà quell’ armonia, che la disparità di condizione non potrà distruggere. Perchè, non altrimenti delle grandi montagne e delle piccole colline, Dio così ha disposto anche degli ordini sociali : disconoscere queste leggi, sarebbe lo stesso che abbandonarci alF anarchia. Concordia adunque nella difesa della nostra patria, unione, o fratelli: andate incontro al nemico, e giurate di difèndere fino alla morte la bandiera benedetta da Pio IX, la bandiera della nostra nazione, verde, bianca, rossa. Mostratevi degni di Pio e dell’Italia, e soprattutto non venite meno a quel santo entusiasmo, che c’innalza a Dio e ci assicura l’indipendenza. Dal più profondo dell’anima ho la contentezza di dirmi Udine 8 aprile 1848. Vostro, più che amico, fratello PIETRO COLLO REDO, 24 Aprile. {dalla Gazzetta) (LETTERA AL COMPILATORE) Il 16 aprile 1848. Sig. estensore! Ella si compiacerà d’inserire nella Gazzetta queste poche parole di un cittadino italiano, nato, cresciuto e dimorante in Asiago, capo dei Sette Comuni vicentini, a notizia di alenili eh» sentono sfavorevolmente di questi abitanti.