462 quelle delle Repubbliche sono sacre. L’Onore che solo sorregge le prime, foggiandosi a seconda dei bisogni, dà per manto ai Re la vesle del Camaleonte. La Virtù, base della Repubblica è sempre una, eli’ è quel masso di granito, che i secoli di colore non cambiano. — La Repubblica nel proprio sentimento, nella dignità propria, trova la forza, per mantener ciò che à promesso. Viva fa Repubblica ! Viva l’Ilalia ! JACOPO BUON'AMICO Avv. mmm mm 9 Aprile. PAROLE Dette nella Chiesa di santa Giustina in Padova la sera del 9 Aprile 1848, chiudendosi il Triduo in onore di Maria Vergine, dal Cittadino Stefano prof. Agostini. A Maria, a Maria ! a Voi gran Madre di Dio, noi popolo vostro, siamo osi questa sera innalzare le nostre supplicazioni, profondere sentimenti di grazie! Voi, prima di salire al cielo siete passata sulla terra, viveste con noi! Le nostre pene, le nostre miserie Voi le conoscete! il vostro cuore fu stracciato da piaghe sanguinose! Voi avete sofferto Voi sola quanto non soffersero tutti insieme gli umani, Voi ci miraste dall’alto, e il vostro occhio pietoso ci ha seguili nel triste nostro pellegrinaggio, e quanto patimmo durante il difficile cammino per Voi, mercè vostra ci fu contato in espiazione dei nostri falli! La nostra vita fu un lungo giorno continuo di servitude; era duro il reggimento, era aspro il comando, era straniero lo scettro! Noi eravamo fra le genti senza essere una nazione, eravamo sulla terra senza avere una patria, eravamo in Italia senza che Italia fosse, sicut oves dis-persionisj noi eravamo un ovile di dispersione! Nei nostri pelli bolliva generoso lo sdegno, mentre un pensiero era colpa, una parola era carcere, un cenno era morte ! Ma Voi, o gran Madre, Voi vedeste le lagrime che segrete cadevano a bagnare i nostri ceppi, Voi udiste i profondi gemiti dei nostri cuori ! Voi misuraste la misura dei nostri mali, e la misura era colma! Allora fattavi avvocata nostra, avvocata siccome siele potente, chiedeste a Dio la nostra salvezza, e noi fummo liberi!!! Fummo liberi di quella libertà con che ci ha liberati il Signore; di quella liberlade che libera figlia di Dio, discesa dal cielo si le*sempre sentire, agitò sempre, commosse sempre la terra, di quella libertadc che fu, e sarà sempre il palpito, il desiderio, il grido della natura, la forza cui nulla resiste, l’idea che vuol prorompere in fatto ! di quella libertade eh’è la mente, il cuore dell’uomo, il coraggio, la giustizia, la carità, il mèrito, la virtù eh’è l’essenza dell’uomo, eh’è tutto l’uomo, l’uomo che