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27 Aprile. IL GOVERNO PROVVISORIO DI L0B1RDU AL GOVERNO PROVVISORIO DELLA REPURBLICA VENETA.
           Fratelli !
     La vostra voce ci ha colpiti nel più profondo del cuore, e all* annuncio delle vostre angustie, un grido solo è uscito dalla bocca de’vostri fratelli: — A Venezia, a Venezia. —Il Goverho, seguendo l’impulso di tutti i cuori; ha sull’ istante nominata nel proprio seno una Commissione col titolo di Comitato per la difesa del Veneto, che provveda ai vostri casi.
     Un proclama è stato affisso per invitare gli eroi delle nostre barricate a volare in vostro soccorso. Domani essi si porranno in cammino e verranno sollecitamente nelle vostre provincie a prestarvi con mano fraterna gli aiuti di cui potete abbisognare, ed a rendervi partecipi dell’esperienza da essi acquistata nelle nostre cinque giornate.
     Essi non saranno molti, perchè il tempo stringe, ma quei pochi sono valorosi. Il sentimento, che ve li guida, li farà invincibili.
    Una schiera di 500 Italiani giungerà domenica a Pavia, venienti da Marsiglia, e guidati dal prode Generale Antonini. Noi abbiamo già disposto perchè un battello a vapore sul Po li conduca sollecitamente in vostro aiuto.
     Noi frattanto attiveremo ogni altro mezzo per recar sussidio ai vostri punti più minacciati, nè dubitate su ciò.
     È troppo stretto il vincolo che ci lega, e troppo forte 1’ amore che nutriamo per voi perchè possiamo rimanere oziosi spettatori delle vostre sciagure.
    Noi abbiamo sempre proclamato che la Patria è in pericolo, finché un solo Austriaco calchi il suolo Italiano, e che anche le mura dell’ultima città d’Italia sono mura di Milano.
     Coraggio, fratelli, in quest’ ultima lotta : vi sostenga il pensiero del giorno non lontano, in cui, liberi dallo straniero, ci abbracceremo fratelli.
  CASATI — DOSSI — GIULINI.
27	Aprile. RELIGIONE, C0RACGI0 E TIMfl DEL CLERO E DEI CROCIATI VENEZIANI
  nell’aprile 4848.
     Taccia fu opposta da qualcuno di codardo silenzio, di fredda apatia nel Clero di Venezia alla vista dei Crociati, che generosi partivano pel campo di battaglia, pronti a versare il loro sangue cogli altri fratelli ita-