473 condusse. Voi nelle gloriose giornate anticipaste da eroi la nostra immortale liberazione ; ed Egli vi stende ora la mano qual fratello al fratello per assicurare il compiuto trionfo, cacciando lo straniero oppressore al di là delle Alpi. Egli sul Mincio ha schierato il suo valoroso esercito, e nel nome del DIO della forza, combatte per Noi e pei destini dell’Italia, che la vuole libera ed una, come uno è il voto dell’ intiera Nazione. Il magnanimo Re, come 1’ Angelo dei forti portante la spada vendicatrice di 1)!0, e Capitano dell’esercito sterminatore dei barbari, coi più fervidi voti fu invocato e salutalo da tutti i popoli Lombardi. Egli ha rinfrancale le nostre speranze, ha assicurata la vittoria, ha annientata la tirannia. Il cupo Gabinetto di Vienna ebbe non lieve timore pelle armi potenti di Carlo Alberto, le quali ove fossero stale congiurate colle proprie ni danni dell' Italia, o distratte, ogni nobile nostro sforzo sarebbe slato in parte compresso, e il sangue dei martiri Italiani si sarebbe sparso in tutta F Itala terra. L’ alte e generose sue parole furono le prime a farsi sentire in tutta la Penisola; e a queste rispose la voce di Pio, la voce di Leopoldo, che inviarono alleati eserciti sui nostri campi a dividere i sudori e le fatiche con quello di Carlo Alberto e con tanti prodi e valorosi che accorsero pronti a sostegno della santa Causa Italiana. E pure un Principe cosi generoso e caldo di sensi nobilmente nazionali, è segno nel libero Italiano di Venezia, alia diffidenza, alla calunnia di alcuno che non potrebbe peggio nuocere co’ suoi scritti alla nostra sacra rigenerazione, se fosse un astuto mandatario e stipendiato dell’Austriaca tirannide. Spargere diffidenza, calunniare la santità delle intenzioni del più agguerrito Allealo, non è ufficio di un amico della indipendenza Italiana. Vuole il Levi autore degli articoli che, Cahlo Alberto forse ripeta in Italia la ridicola parte che ha recentemente sostenuto in Germania il lìe di Prussia. Ridicola calunnia, nella quale più si appalesa la malignità del cuore che la forza dell’ ingegno dello scrittore. Il Re di Prussia versa a torrenti il sangue dei cittadini, ed aspira appresso al priorato della Nazionalità tedesca. Il Re di Sardegna a mano clic si maturano i tempi, che il voto della Nazione si manifesta, accorda franchigie, allarga le istituzioni, chiama il suo popolo al potere legislativo, senza violenza alcuna, senza effusione di sangue. Il Re di Sardegna non aspira a priorato sull’ Italia, ma quale fratello allealo vuole con noi dividere i pericoli e la vittoria : Cittadina scriveva il Governo provvisorio di Milano il giorno 26 Marzo, V avanguardia dell’ esercito Piemontese è fra noi, ed anela di sterminare il nostro comun nemico, combattendo con noi e con quei generosi, che da tutte le parti d’Italia accorsero volontarj a prender parte a questa guerra di eroi, guerra sacra ed ultima. » Cittadini! l’esercito Piemontese si presenta come allealo; ecco i termini della Convenzione oggi conchiusa dal Governo provvisorio col rappresentante del magnanimo Re CARLO ALBERTO. » Le truppe di S. M. Sarda agiranno da fedeli e leali alleati del Governo provvisorio, ritenendo S. M. a tutto suo carico gli stipendj in corso, e stando invece a carico del Governo provvisorio ogni sommini-