543 rosi sensi, che si desiarono nella popolazione del Cadore in favore di una Repubblica, che rinascendo ha per base il principio che tutti i Cittadini che vi appartengono, hanno eguali diritti, e perciò eguali doveri; son tutti fratelli. Esso gode di vedere tutti uniti in questi medesimi sentimenti i valorosi Cadorini, sieno di Pieve o sieno di Auronzo, e molto apprezza questa compatta unità, ricordando le vostre belle gesta e la vostra devozione all’antica Repubblica di S. Marco, alla cui difesa e potenza tanto nel corso d’oltre quattro secoli avete cooperato, c a cui coopererete ancora ogni qual volta la Patria comune lo domanda. Il Governo provvisorio intende anche da quell’indirizzo i vivi vostri desiderii di mantenere questa compatta unità negli ordinamenti amministrativi. Bla voi di mente illuminata, giusta, come di braccio forte, ben comprenderete che spetta solo all’Assemblea Nazionale decidere su questo punto, come su tutti gli altri fondamentali dello Stato. Quando quell’Assemblea si radunerà voi avrete il diritto positivo di scegliere liberamente tra voi, e di mandarvi un numero di Deputati in giusta proporzione colla vostra Popolazione, e questi Deputati faran valore nell’Assemblea i vostri giusti titoli, i vostri desiderii, i vostri bisogni, le specialità tutte della vostra condizione territoriale. Il Governo affretta per quanto da lui dipende, e ardentemente desidera che sia vicino, il momento in cui la vera popolare Rappresentanza di tutta la Nazione sia radunata. Ma intanto è necessario, che voi valorosi Popoli del Cadore, dando una prova novella di quel vero patriottismo che vi anima, c di quell’amore che professate per l’ordine, nella libertà attendiate tranquilli questo momento, e conserviate quell’unità che nello stato provvisoriale delle cose non può senza dannoso sovvertimento alterarsi fra voi, come noi può in altre parti del Territorio Veneto, che pure hanno espressi desiderii e ragioni per modificarlo. Il Presidente MANIN. PALEOCAPA. Il Segretario J. Zennaiu. 14 Aprile. GOIAHDO GENERALE DELLA GUARDIA CIVICA DI VENEZIA, Si forma un drappello di cento volontarii per essere tosto diretti a Vicenza a disposizione del Generale Fedricjo, Comandante superiore di quel corpo di combattenti. L’iscrizione è aperta a lult’oggi nel Palazzo ducale, e precisamente Jiel vestibolo del Comando Generale della Guardia civica. Non si accettano che persone di buona fama e presenza, ed esperti dell’arma da fuoco. Il Generale in Capo MENGALDO. Veduto MANIN.