(>42 stringere la mano amica delle altre città italiane, che anelano l'istante di veder ritornare nel seno della commi madre questa sedotta sorella. DELLA ITALIANA LIBERTA’ VINDICE E REDENTORE. » La vostra impresa è degna del vostro braccio, del vostro cuore. Voi propugnate la santa causa dell’ Italia. I popoli a voi s’inchinano per meraviglia. Il lampo solo delle vostre armi basta a disperare ls Austriaco : le vostre vittorie assicurano Lombardia e Venezia che saranno libere. Già ci tarda il pensiero di venire ai vostri piedi. Se Mantova e Verona non fossero occupate tuttavia dai nostri nemici, saremmo venuti assai prima d’ ora. A voi sospira, voi attende la città di Vicenza e la provincia. Volate: ci vedrete tutti compresi di ammirazione, di gratitudine. Felici questi nostri rappresentanti che primi tra noi si incontrano nel vostro sguardo, specchio vero dell’ anima generosa. Essi vi esprimeranno i voti di tutti noi; vi diranno quanto abbia a temere il nostro territorio e la nostra bella città dalle barbarie del Tedesco che voi spingeste oltre le Alpi : vi diranno che il vostro patrocinio ci è necessario : vi diranno che il solo vostro patrocinio può compire appo noi il magnanimo intento della benedizione di Pio. « Il Comitato di Vicenza, pubblicando questo indirizzo, avverte che fu presentato al re di Sardegna alle ore 9 del giorno 16, e che il re, dopo che lo lesse, mostrando graziosamente la propria soddisfazione, rispondeva con fermo viso, aver egli prese le disposizioni per la difesa di quella città. Io non mi fermerò a parlare del linguaggio adoperato nell’indirizzo, che ognuno può ravvisare somigliante allo stile adulatorio che i despoti dell’Oriente pretendono dai loro pascià, piuUostochè conforme all’indole di uomini liberi, di cittadini di uno Stato repubblicano. Non mi fermerò a parlare della ingiusta dimenticanza in cui quello indrizzo lascia tanti nobili sforzi, tanti atti coraggiosi, tanta abilità spiegata, tanti successi ottenuti, tanto sangue sparso prima del 22 marzo da’Lombardi e da’Veneti per dar il merito tutto quanto alla persona cui si voleva piaggiare. Tutto questo non entra nel mio argomento; quello che m’importa di far osservare è lo studio adoperato nello indirizzo per toglier ogni apparenza d impegno con Venezia e con le sorelle città. Si parla assolutamente, come non si avesse solennemente aderito alla Repubblica Veneta, come nessuna forma di Governo fosse stabilita, come Vicenza avesse una vita politica isolata e disponibile, come il Comitato dipartimentale fosse un corpo sovrano. 20 Aprile. Italiano)