561 « Riguardo poi ai bastimenti mereanlilì con bandiera austriaca, è intenzione del governo che essi vengano lasciali liberi nei loro viaggi, senza che possa venir loro fatta alcuna molestia. « Ma siccome è possibile che bastimenti austriaci, od altri, coperti dalla bandiera austriaca, sotto il velo del commercio, possano armarsi in corsaro per molestare i bastimenti dei regii sudditi o degli stati italiani collegati col nostro, così dovranno i comandanti dei regii legni da guerra, sia per mezzo della visita delle carte di bordo, sia in cpielle altre maniere che giudicheranno opportune, accertarsi che detti bastimenti, inalberanti la bandiera austriaca, sono veramente mercantili e dediti soltanto al traffico. In caso si potesse ragionevolmente sospettare clic si dessero invece a corseggiare, dovranno essere condotti in uno dei porti dello stato per le ulteriori decisioni dei tribunali competenti. » 15 Aprile, PAROLE DETTE NELLA CHIESA DI S, CROCE IN PADOVA La sera del 15 aprile 1848 DAL PROF. AB. DOMENICO ROVER UNI Qual è il grido di questa giornata, ond’echeggia l’aria d’intorno? grido universale, commovente, religioso? Per lo segno della Croce, da’nostri nemici liberaci, o Signore. Così prega con lede la divota moltitudine, addensata appiè di quell’Altare. Iddio siccome in quel segno augustissimo disperde la podestà delle tenebre, che insidiano alla spiritual nostra felicità, così vince ed annienta la perfidia degli uomini, che s’attentano di contrastarci in sulla terra la fruizione di quei beni, che sono il dono di Dio medesimo. Suo dono è il pane che mangiamo; ma era d’uopo guadagnarcelo a prezzo d’infiniti sudori per la disorbitauza de’balzelli, aggravanti i nostri terreni, le nostre industrie, le nostre professioni. Suo dono l’aria che respiriamo; ma in ciascun anno il povero colono malediceva quasi alla sua esistenza, costretto di pagare sopra la sua testa un tributo esoso. Suo dono il cuore che palpita de’più teneri sentimenti; ma guai a chi sul labbro suonava una parola di amor di patria, di carità di fratelli, di eccitamento a collette inverso gl’infelici! Iddio ci diede una mente ed un intelletto capace di spaziare libero per tutto il regno dello scibile. Or per qual ragione, se non per crescerne ignoranza, si tarpava il volo a'nostri ingegni eoi porre il pubblico insegnamento a misura abbietta e a freddo calcolo di anni, di materie, di moltiplicità di studii male insiem raccozzati? Iddio ci diede una Religione pura, libera, indipendente. E perchè ’•n sistema ipocrito nell’atto, che ce la raccomanda, non presta un braccio «di’osservanza delle sue leggi? perchè non concorre al miglioramento del costume? perchè non lascia agli apostoli delle Diocesi di comunicar liberamente con Pietro ? 30