494 reale, con cui viene riconosciuto il nostro Governo. Il quale pregò il sig. Console di trasmettere a S. M. i sensi della propria riconoscenza per quest’atto solenne : AL GOVERNO PROVVISORIO DI VENEZIA. S. E. il ministro pegli affari esteri di S. M. Sarda, a cui mi affrettai d’innalzare la Nota diplomatica del 28 marzo scorso di codesto Governo provvisorio, viene con recente suo dispaccio di parteciparmi l’uffiziale riconoscimento di esso Governo per parte di quello della prelodata M. S.^ invitandomi nel tempo stesso a conformarmi a questa superiore determinazione nei rapporti e nelle intelligenze, che dovessero attivarsi col Governo medesimo. Nel farmi dunque una giusta premura di render consapevole il Governo provvisorio di Venezia della premessa circostanza, mi è sommamente grato, e mi ravviso ad un tempo tenuto, di potergli qui aggiungere la piena assicuranza che dal lato mio nulla verrà per sicuro om-messo per addimostrargli il massimo e leale impegno che mi anima al fine della santa causa, che oggidì si agita, e per tutto ciò che cooperar potrebbe al mantenimento delle più strette ed amichevoli relazioni col Governo da me qui rappresentato. Ho l’onore frattanto di dichiararle i sentimenti delia perfetta e distinta mia considerazione. Il Console generale di Sardegna FACCANONI. Ieri ebbe luogo la prima adunanza dei Deputati dei Comitati dipartimentali, che compongono la Consulta decretata dal Governo provvisorio della Repubblica Veneta. Fra le adesioni al Governo provvisorio della Repubblica Veneta havvi pur quella del Distretto di Castelfranco, in data 28 marzo a. c. 11 Aprile. IL GOVERNO PROVVISORIO DELLA REPUBBLICA VENETA Ai popoli del Friuli. A te, stirpe delle più vigorose d’Italia, volano coi nostri ringraziamenti gli augurii; vola l’affetto cordiale e lieto, ma (lo confessiamo) senea maraviglia, perchè dal Friuli non ci aspettavamo men belle prove di concordia e coraggio. I vostri ottanta mila_, armati, meglio che di fucili e di forche e di ruslicali strumenti, armati di fede nella patria e nel prò» prio diritto e nel Dio risuscitatore delle nazioni, accorreranno docili oviin» qne il pericolo chiami, farann’argine al confine da cui precipitò tante volte tanto torrente di guerra e rapina; perchè sui confini che dividono