496 Soldati ! Io mi tengo sicuro che in quest’ occasione come in ogni altra, saprete mostrarvi degni del nome di soldati di PIO IX e della santa causa dell’ indipendenza Italiana. Bologna IO aprile 1848. Il generale comandante il corpo d’ operazione DURANDO. Rovigo IO aprilej ore 7/2 pomeridiane. lu questo punto transitarono di qua con carrozze avviati alla volta di Padova, circa 410 artiglieri Piemontesi, i quali fanno conto domani mattina di partire con la prima corsa sulla strada ferrata da Padova per Mestre, ond’essere possibilmente a Palma il giorno 12 mattina, di bnon'ora. 41 Aprile. (dal Libero Italiano) l. Icrsera fummo spettatori di attruppamenti tumultuosi nei Caffè ed in varii altri punti della piazza di San Marco. Le grida di molli e certi fo-cherelli qui e qua sfolgoranti annunziavano che la pubblica indignazione dava alle fiamme il numero 13 del giornale II ¿Libero Italiano, nel quale i due articoli intorno a Carlo Alberto e al generale Durando avevano parlato parole acerbe e sconoscenti. Con quanta amarezza si erano letti dai Veneziani quegli articoli, con pari dolore^si videro quei tumulti. Erano due abusi di quella libertà, di cui finora si sono mostrati tanto degni lut-t’i nostri concittadini. Se il governo è costretto, per riguardo alla stampa, a riposare tutto sulla moderazione e sull’ onestà degli scrittori, in mancanza di una legge repressiva, eh’ci non ha diritto di fare, tanto più è disdicevole abusare dr'questa mancanza di guarentigie. Alcuni volevano impedire che quel giornale fosse mandato fuori di Venezia, ed esigevano che se ne trattenesse la spedizione della posta; domanda contraria a una libertà proclamata, che non ha per sanzione se non le sole leggi penali comuni. Se non che, nella Gazzella ufftziule di Venezia del giorno 8 aprile si era parlato di Carlo Alberto coi sentimenti di gratitudine e di rispetto, che oggimai gli deve l’Italia; e Carlo Alberto al biasimo del Libero Italiano può dare ancora e darà quella mentita solenne e pronta, che formerà la sua più bella pagina nella storia d’uno de’più bei secoli d’Italia (1). IL Protesta contro due articoli inseriti nel giornale il Libero Italiano da Cesare Levi di Cento. La stampa è un’ arma, che, posta in mano dell’ assennato e del magnanimo, è validissimo ¡strumento per ispegnere la tirannide, per indiriz- (0 Quanto saremo felici dell’essere tosto ed irrevocabilmente non già smentiti, ma gibbene rassicurati nei patriottici nostri dubbii! Noi spargeremmo lagrime di consola-iione su quella pagina tracciata col sangue de’nostri prodi fratelli di Piemonte. Cesare dott. Levi.