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22	Aprile.	(dalla Gazzetta)
      IL COMITATO PROVVISORIO DEL FRIULI.
          Ai suoi Concittadim !
    Non lasciò intentata questo Comitato alcuna via, onde ottenere dalla Repubblica di Venezia, e dalle consorelle provincie, soccorsi ed assistenze in nostra difesa,
    Abbiatene, o cittadini, una prova, fra le tante altre che potressimo offrirvi, nel dispaccio 48 corrente della suddetta Repubblica in riscontro ai replicati nostri messaggi, che, congiuntamente al relativo corrispondente altro dispaccio della Repubblica stessa al supremo comandante delle forze pontificie, il bravo generale Durando, qui appiedi portiamo a vostra conoscenza, e perchè confidiate in noi e crediate una volta per Sempre che mai uè lentezze si frapposero, nè cure e sollecitudini di ogui specie si oinmisero, perchè gli aiuti della forza ci giungessero in tempo anche mediatile trasporto sopra carri e vetture, onde accelerare l’aiuto invocato.
    Persistete dunque nel coraggio, che avete spiegato, in aspettativa degli sperati attesi soccorsi,
       Udine, 19 aprile 18-48.
Il	Presidente A. CAIMO DRAGONI
                                                      G. Risoldi Se<jr.
     La difesa dei vostro territorio dalla invasione di altri nimici fu, ed è il primo pensiero del Governo : se egli avesse potuto, e potesse disporre di armati, e di materiale da guerra, non se ne avrebbe fatta ripetere la richiesta. Ebbe pertanto ricorso con replicata insistenza al generale Durando, per affrettarlo in tutti i modi al passaggio del Po colle truppe poste sotto il suo comando: indi, conosciuto come si aggravassero le condizioni di codesta provincia, inviò di nuovo appositi corrieri al campo di S, M, Carlo Alberto, invocando istantemente un soccorso, ed oggi stesso, avendo finalmente il corpo del generale Durando cominciato il passaggio del Po, il Governo gli scrisse la lettera, che in copia amiamo di accludervi, dalia quale rileverete come sia stato eccitato caldamente a recarsi colla maggior parte delle sue truppe verso l’Isonzo.
     Confidate in tutta la nostra cooperazione, e tenete gli animi sollevati.
    L’Italia deve esser libera e indipendente. Dio lo vuole.
        Il Presidente MANIN.
PALEQCAPA.
Il Segretario J. Zennari.