680 nerazipne, por parie, Io si ripete, dell'autorità ecclesiastica, perchè di quella civile è meglio non occuparsene, troppo noto essendo il sig. Marzani. La protesta proclamata dai parrochi e curati potrebbe forse far supporre che J’ accusa da essi data al Vicario Apostolico di aver cioè prescelto ai lìiigliori beneficii ed ai posti più cospicui uomini pericolosi per relazioni e per titoli fosse rispetto almeno a taluni vera pur troppo, mentre se i signori parrochi e curati, che la pubblicarono fossero forniti di sincera virtù, d’indole generosa e di solido ingegno, non vi sarebbero concorsi certamente, e si avrebbero dichiarato contrarii ad atto sì riprovevole. Egli è inopponibile peraltro che ora, in cui una gelosa tirannica politica non vieta più di liberamente corrispondere colla santa Sede, doveva la prudenza suggerire ai zelanti parrochi e curati di dirigere colà i propri reclami, anziché affiggere agli angoli frequentati delle Città dei libelli infamanti e degni solo del fuoco. L’ articolo poi che riguarda personalmente Sua Eminenza il Cardinale Patriarca Monico non merita che disprezzo e per l’ingiurie che contro lui vi son vomitate e per le colpe che a lui ingiustamente si attribuiscono. Prima di giudicare sull’ onore di un uomo qualunque egli siasi e specialmente se per rango e dignità agli altri sia superiore, deve l’accusatore, e tanto più se al clero questi appartiene, e se da lui in qualche modo dipende, pesare sino allo scrupolo i fatti, le circostanze, i rapporti e se tutto pur si combina a convalidare l’accusa, nell’apporvi la firma deve tremare la mano del soscrivente, che membro del clero dubitar può di devenire al suo amatissimi> popolo pietra di scandalo e di avvivare in coloro che istruire egli deve nelle massime di religione e di pietà quelle della irreligione, e della insubordinazione. Guai se abusando della stampa gli Ecclesiastici per primi se ne servissero, come nel caso odierno, ad offesa anziché a difesa di quella Religione di cui esser devono militi generosi. Il Governo Provvisorio nella circolare di eccitamento ai Parrochi con esemplare consiglio conchiude » che desidera che il clero segnatamente »sia rispettato e rispettabile alla nazione, perchè crede che la dignità » della nazione sia inseparabile da quella dei suoi sacerdoti. « Parrochi e curati di Concordia, estensori o conniventi all’ odierna protesta, imparate ed arrossite. Sua Eminenza il Cardinale Patriarca dolce e mite di cuore è ingiustamente qualificato colpevole, guasto, dispensatore a favoriti indegni di turpi favori ottenuti a prezzo di servii devozione ed ambizioso di lusinghiere adulazioni. Oh qual orrore! Convien credere che i signori Parrochi e Curati concordiensi non conoscano appieno il soggetto che malamente vituperano e che abbiano prestato facile troppo 1’ orecchio a coloro che colla collera e colla menzogna dipinsero a neri tratti quegli che nella sua saggia giustizia non ha forse loro concesso posti ambiti ma non meritati. I suoi Diocesani e più di tutto il suo clero che lo rispetta e lo ama sanno quanto sia egli umile, alienò dalle mondane vanità l ed incapace