529 (dal Libero Italiano) PROPOSTA DI UN DAZIO DI FAVORE, Le offese fatte (fa Trieste a Venezia, in questi ultimi tempi „ sono così sanguinose, che non possouo essere dimenticate senza mostrare una eccessiva debolezza, Se Trieste, attesa la sua posizione, nulla avesse fatto a favore di quella Venezia, che, ad onta dei continui motivi di disgusto per l’ingiusta preferenza che le accordava il eessato Governo, le prestò sempre la sua mano benefica, pazienza; ma nessun motivo può giustificare nè il tradimento, nè il disprezzo fatto alle nostre insegne, nè i danni recati, con iuaudita ingratitudine, alla nostra marina. Non ci creda Trieste tanto da ben uomini per poterla con noi accomodare con 1’ apparente dimissione del Maffei. Se Trieste credesse ciò , sarebbe un nuovo insulto. Non è questo, no, riparo adeguato al tradimento, alle ingiurie sanguinosissime, ai danni immensi sofferti. Non è poi nemmeno a dimenticarsi che a Trieste fu calpestata la coccarda tricolore italiana, e quindi insultata nel suo simbolo, tutta l’ita-? liana nazione, senza il concorso della quale quindi Venezia non può transigere con Trieste. Sconti questa le sue colpe, e perciò, sleale coni’è, resti separata dalla nostra cara Italia, che già confesso di non essere da tanto per intendere la necessità che essa si unisca a noi, e che abbiano a passare fra Trieste e Venezia le più cordiali relazioni. Ripeto, 11011 sono da tanto per parlare di ciò, ma mi sembra, e se ni’ inganno mi si perdoni, che possa Venezia, come per tanti secoli av-* venne, fare i suoi affari da sè, e, per farli poi bene, si diminuiscano le tasse di tonnellaggio, si tolgano tulle quelle angherie, dì cui pel passato gli esteri , entrati in questo porto , si lagnavano , si accordi un dazio di favore a tutte quelle merci, che, senza toccare Trieste, entreranno in Venezia, e si vedrà, spero, il canale della Giudecca fatto una selva di antenne con bandiere di ogni nazione , riservando i capitali di Venezia per «issa, e non per la sua antagonista. Si puniscano così gli ingrati ed infidi amici, B. Ricchi, 13 Aprile. IL GOVERNO PROVVISORIO CENTRALE DELLA LOMBARDIA ALLE NAZIONI DELL’ EUROPA. Un p polo rigeneralo nel sangue suo, sparso in un’eroica ballagli* di cinque giorni, 'li lui combattuta con armi disugualissime contro un eserciti* numeroso e preparalo di lunga iii-ino, può fidatamente presentarsi all’Europa, ed invqcarne il giudizio senza superbia e S2ii£a viltà. 3 i 13 Aprile,