523 loro proposizioni di opera, e s’ attenda, ch’esausto le forze degl’uomini, il pericolo della Patria le obblighi a sacrificare ancora la loro vita. Viva l'Italia! Viva la Repubblica! Viva Pio IX! Il Cittadino GIUSEPPE LETTIZIE BELLINI. d2 Aprile. ALLA OTTAMUA MA13A (EEAEHAHL Lodevole e santo divisamento fu senza dubbio quello di chiamare le valorose vostre Concittadine a prestare utile servizio alla Patria, inscrivendosi presso di voi per costituire un corpo di Guardie civiche femminili. Potrebbe invero emergere il caso che anche le donne per la salvezza della Patria dovessero gittare da parte la conocchia e l’ago; ma sembra a taluno, che in questo momento, possano invece le donne prestare un servizio più utile se non colla conocchia, almeno con quell’ ago che voi testò loro consigliaste a deporre. Ora che è prescritto dal superiore Comando, che ciascuna delle Guardie civiche debba vestire un uniforme già determinato, non vi parrebbe importante ulficio quello di richiamare le volonterose vostre Conciltadine a cucire gratuitamente un uniforme, almeno per quegli individui che non hanno mezzi proprii sufficienti per soddisfare 1’ altrui opera venale ? Se vi pare che non pensi male a proposito, piacciavi a quest’ uopo di farvi Capo per una inscrizione delle vostre concittadine; ed in pari tempo, distributrice degli Uniformi tagliali che, a cura dei Sarti destinali dal Comando, vi saranno all’ uopo consegnati. Viva l’Italia! Viva la Repubblica! Viva la Guardia civica! La Cittadina IRENE FERRARI. 12 Aprile. Non vi sono espressioni equivalenti per lodare il nostro egregio Governo provvisorio, che seppe senza ritardo provvedere per la difesa degli inquisiti, sulla savia convinzione, ed evidenza che le leggi Austriache privavano anche di questo sì sacro diritto delle Genti. Ma nel mentre giusti encomii si devono tributare ai Ministri della nostra trionfatrice Repubblica, non si comprende come abbiano essi fin ora obbliati di provvedere similmente alla condonazione delle tenui residuali pene, o in parte diminuirle a tutti li condannati, che senza difesa, furono e sono tuttora le vittime infelici delle ridette Austriache leggi, e che in questi ingenti bisogni