403 ponga, simboleggiare, dai due apostoli del veneziano progresso Nicolò Tommaseo e Daniele Manin. Sì, in Venezia io confido: confido che i martiri del valore, i (piali in ogni parte d’Italia aspettano il trionfo della causa prediletta dal cielo, possano un giorno riconoscersi numi dei popoli risorti. E che? Non sapete che in ogni tempo la forza materiale strinse in ceppi la potenza morale dell’ingegno? Per tacere degli altri, nell’esilio un Cantò, a Livorno un Guerrazzi, a Venezia un Tommaseo e un Manin aspettano quella voce suprema che spezzerà le lapidi, desterà i defunti, e da ogni monumento, da ogni tomba farà suonare ITALIA, e da ogni goccia di sangue italiano sparso per mano degli stranieri in Italia, farà piombare una vendetta mortale. Venezia non poteva meglio clic con l’evviva alla Costituzione di Napoli, nel suo famoso teatro della Fenice risorta dalle ceneri del rogo con pompa sublime, mostrare che lo spirito di patria non è in lei anche morto; nè vi fu sposa o donzella che 11011 unisse la sua voce al grido comune, e non mostrasse i tre vaghi colori non per sempre coperti dal giallo e nero, divisa schifosa degli sgherri austriaci. Ma quello non fu già evviva alla Costituzione; fu unanime c tremendo pensiero di unione; i'u, ripetiamolo, dichiarazione di odio nella più alta sua dignità, di quell’odio che pei tedeschi non fu mai nuovo in Italia nè passeggiero, e ve lo dice Colletta clic « l’odio ai Tedeschi è antico e giusto nelle genti d’Italia. » Ma i fatti recenti di Padova dettero a quell’odio l’impronta dell’ardire, ognuno non temette più l’orecchio di una spia, (le spie temano più che gli sgherri, più che i tedeschi) ognuno fremette. — Ma chi non ride di Radetzky e del gabinetto di Vienna?.... I Veneziani partecipano a Vienna che ormai qualunque riforma sarebbe tarda, che pesata nella bilancia con cui misurammo le operazioni degli austriaci per mezzo secolo, la giudicheremmo tradimento e menzogna. — Ogni stilla di sangue versata in Padova da vene italiane dimanda il cuore di un soldato tedesco; e sia ungherese, croato, transilvano, i ladri son tutti ladri, non faran distinzione. Sì, dopo i fatti di Padova, gli stessi impiegati, che noi giudicavamo il cancro del regno, han mutate opinioni, gl’impiegati stessi ma-ledirono Vienna. 0 impiegati, non siate insetti da calpestarsi sulla via del progresso ! — Il pane nero raccolto sui deserti settentrionali vorreste paragonare con le messi superbe dei campi d'Italia? — Oh s" io avessi voglia di ridere, vi direi : nel paese del melarancio e dell’ aloè, dimenticate la terra infetta dove crescono le patate inanimate e animate, se però possa ritenersi che i tedeschi abbian anima. Altre cose aggiungerei se non temessi di compromettervi, o Veneziani; ho sentito novellare una cosa — ve la dico in orecchio — pare che c entrino in mezzo gl’inglesi .... Bando al cicalio, o veneziani, bando alle dubbiezze, o italiani! Se avrete armi, gli avvenimenti di Padova ci sien documento perenne di quanto potranno gl’italiani opponendo fucili a fucili e cannoni a cannoni, se sì stupendi prodigj pur sanno operar con le braccia. E perchè uon avrete armi?.. <. Forse che i tetti di Venezia mancan