808 Innocenzo III, Nicolò IV, o da quasi tutti i papi de’ secoli XVII, e XVIII, da Clemente XIV, Pio VI, c VIT, la vita de’ quali fu una continua lotta col dcspotismo, e l’ingiustizia? E l’alla gerarchia merita forse quell’accusa? Essa, da cui uscirono in ogni età, e in ogni terra martiri della verità contro la violenza ? — Ora che la causa dell’assolutismo è perduta, tulli son coraggiosi; ma nel 1838 chi ebbe l’animo di resistere al re di Prussia, violatore della promessa tolleranza, fuorché i due arcivescovi Droste di Colonia, e Dunin di Posen? E dove trovò un ostacolo a’suoi disegni il Nabucco del settentrione, fuorché nel defunto arcivescovo di Mohilew ? E i vescovi francesi non combatterono forse valorosamente la causa del libero insegnamento contro le astuzie di Filippo e Guizot? E i vescovi italiani non furono Ira’ primi ad abbracciare la santa causa della nazione ? Chi qua e là disarmò i nostri Vandali? chi benedisse a Milano le barricate, e da per tutto il vessillo tricolore in faccia a un nemico potente ancora, c implacabile ? No; il cattolicismo non si è perdalo nel dispotismo, esso, che a freno ed equilibrio del poter civile, cosi spesso trasmodante, pone un altro potere inviolabile e sacro; esso clic alla forza materiale oppose sempre quella delle idee; esso che nacque e visse e vive combattendo la causa della umanità contro i loro oppressori. Voi dite : t buoni invocano e sperano j nessuno crede. — Ma chi invocano, e in chi sperano, se non credono ? Nessuno crede, voi dite. Rivocale, vi prego, queste parole, che milioni d’ uomini d’ ogni religione si leverebbero a smentire ; parole che il vostro cuore forse rinnega al pari del mio. A chi è avvezzo a respirare 1’ aria corrotta di alcuna classe, o d’ alcuna città, potranno parer vere ; ma il popolo, questo popolo eh’ è pur l’idolo vostro, voi lo calunniate, negandogli la fede. E che cosa è se non fede, quella che si legge sul volto delle turbe, accorrenti ai nostri tempii? Che cosa rese invincibile la croce piantata da Germanos sulle rupi di Calavrila, e onnipossente la voce del sommo Pio? Ponete che un altro sovrano, anche d’Italia, avesse detto e fatto ciò che disse c fece Pio, credereste di vedere tali prodigii? E in che sta la differenza, se non nella fede ? « Non abbiamo più cielo, voi proseguile .... ma l’umanità non può » vivere senza cielo . . Avremo dunque più o meno rapidamente religione, » e cielo. L’avremo non nei re, e nelle classi privilegiate; la loro con-» dizione stessa esclude 1’ amore, anima di lulte le religioni ; ma nel po-» polo . . . Voi potete, beatissimo Padre, affrettare questo momento. Io » non vi dirò le mie opinioni individuali sullo sviluppo religioso, che » poco importano; vi dirò che, qualunque sia il destino delle attuali » credenze, voi potete porvenc a capo. Se Dio vuole che rivivano, voi » potete far che rivivano; ,s-e Dio vuole che si trasformino, che movendo » da pie’ della croce dogma e culto si purifichino inalzandosi d' un passo » verso Dio . . ., voi potete guidare il mondo alla conquista e alla pra-» lica della virtù religiosa. » Che la società e l’umanità slar non possano senza religione, è indubitato. Bla voi dite che 1’ antica religione é morta, e ne aspettale un ritorno, un rinascimento, non ne’ grandi e ne’ re, ma nel popolo. Io non