414 sola ; l’emancipazione perfetta, dal mare alle Alpi, di quella terra, donde usci due volte la parola d'intesa della unità europea ; la fondazione d’una nazionalità compatta e forte, clic possa , pel bene del mondo , prendere luogo nella confederazione dei popoli, e portare nell’opera comune le inspirazioni ed il zelo, il pensiero c l’atto di ventiquattro milioni d’uomini liberi, fratelli e congiunti in una sola credenza nazionale, Dio ed il popolo! in una sola credenza internazionale, Dio c l’umanità ! Questa credenza, signori, che che altri abbia fatto per oscurarla, è quella de' padri nostri. Dalla scuola pitagorica del mezzodì dell’Italia fino a’ nostri pensatori filosofi del XYII secolo ; fra la tortura che cercava indarno di annientare il pensiero sociale del nostro Campanella, e la scarica di fucili, che troncava sul labbro de’ fratelli Bandiera il loro ultimo grido di Viva l’Italia ! il genio italiano ha sempre dichiarato, con una serie non interrotta di proteste individuali, che la sua tradizione nazionale era unità e libertà : unità come garantía di missione, libertà come garantía di progresso. D’in mezzo a’ferri, dal grembo della corruzione, che ingenera il despotismo, sotto la baionetta straniera, che minacciava ogni battito del suo nobile cuore, egli ha sempre dal fondo delle prigioni o dall’alto de’patiboli, gridato alle nazioni attente: L’Italia non è morta; ella si trasforma : ed il suo grande pensiero uscirà puro come l’oro dal crogiuolo de’ suoi trecent’ anni di schiavitù , quando 1’ opera di fusione sarà compiuta, quando le popolazioni italiane saranno al fine fatte dal patimento e dall'amore mature a confondersi in un abbracciamento unanime intorno alla santa bandiera della patria comune e a dare alFEuropa, dopo l’Italia degli imperatori, dopo quella dei papi, l’immenso spettacolo del-l’Italia del popolo. Questo momento, signori, è, crediamo, vicinissimo a sorgere. L’ora dell’emancipazione è già sonata in Lombardia. Liberare da tutti gl’impulsi locali il pensier nazionale: dirigerne, fra gli ondeggiamenti del presente, lo svolgimento progressivo, tal è lo scopo dell’ Associazione nazionale italiana. Ed ella intenderà ad esso con calma, fermamente, con tutte le sue forze, con tutta l’alacrità sua, come le congiunture domandano, come le impone l'esempio glorioso che la Francia, per la seconda volta, diè al mondo. Adoperarsi per la costituzione d’una forte nazionalità italiana, è adoperarsi — non ha neppur un Francese il quale ciò non comprenda d’istinto — non solamente per l’Italia, ma altresì per la Francia; è voler dare alla Francia una sorella, un’alleata potente e fedele, propria a dare il voto con essa, pel progresso di lutti, ne’consigli europei, ed a combattere al suo fianco pel trionfo del diritto e della verità sul campo delle battaglie. Noi, signori, voi già il sapete sin dalla vostra prima Repubblica e sin dall’impero, noi siamo insieme legali in vita ed in morte. Crediamo dunque d’aver diritto alle vostre simpatie, come voi avete diritto all’am-mirazion nostra ; concedetele, signori: elle non saranno perdute per l’Italia presente, noi saranno principalmente per l’Italia futura. 22 marzo 1848. (*) Per VAssociazione GIUSEPPE MAZZINI, presidente. (*) Il giorno stesso io cui Milano e Venezia si liberavano. Coincidenza notevole!