535 altre parti d’Italia, se questi popoli tutti d’accordo e tutti predominati dalla idea della maggior possibile Unità Italiana saranno per voler aggiungere alla attuale corona costituzionale di Carlo Alberto delle nuovi-altre gemme, Carlo Alberto non sarà a rifiutarle. Ma che egli le voglia da se, mediti e si prepari di averle colla forza delle armi clic nelle terre emancipate ha introdotte sotto il vessillo tricolore e del soccorso, è un pensiero, un sospetto che cader non poteva in mente se non di chi, fatta anche astrazione dalla persona di Carlo Alberto, ha bisogno di meglio conoscere 1’ azione politica dei tempi presenti. Il generale Durando che esser deve il condottiero delle schiere Romane non ha, è vero, passato per anco il Po, nel mentre che Carlo Alberto incalzando gli avanzi della armata Austriaca ha già, si può dire, condotta a compimento la guerra c la grande opera della deliberazione. Ma qual sospetto, per un tale fatto, a carico di Carlo Alberto? Il generale Durando 11011 è altrimenti il fratello del ministro di guerra ili esso Re del Piemonte. Durando non è ancora intervenuto perchè sta preparando eserciti in uno stato che finora fu mancante eli eserciti. A preparare un esercito vi vuol tempo, tempo che non ha avuto bisogno di perdere Carlo Alberto Principe di uno stato guerriero e che aveva i suoi eserciti preparati. D’ altra parte il sollecitare al più presto possibile la disfatta delle truppe Austriache era richiesto dalla politica e dall’ arte della guerra. Meno tempo che si lasciava e che si lascia agli Austriaci, e più diificultati i mezzi di rannodamento e di lontani aiuti per loro. Meno tempo per loro di sevizie, estorsioni e derubamenti. Se Carlo Alberto, calcolato sufficiente il proprio solo soccorso, non attese i Romani per disperdere ed annientare gli Austriaci, alla sua arte di guerra., al suo amore per la più presta indipendenza Italiana deve essere adunque attribuito soltanto il sospingere che fece, con la celerità del baleno, le mosse e gli assalti militari. Ah ! non si sparga di bava il nome e le gestc di Carlo Alberto che coll’intervento delle sue armi nel suolo Lombardo-Veneto così mirabilmente ha assistito ed assiste alla eterna liberazione d’Italia. Non abbia da alcun Italiano accuse quel Principe che deve avere da lutti gli Italiani un applauso concorde. Non si ammorzino colla fredda cenere dì un sospetto, non si ammorzino a danno d’Italia gl’impeti tanto efficaci della attività di un tal Principe. Sia egli a progredire solo o con altri nel soccorso, non imporla : prosegua ; compisca 1’ opera santa ; la compisca nel più breve tempo possibile: questo soltanto interessa, questo soltanto gli domandiamo. Sperda, fughi, sgomini, atterri lo straniero oppressore, gli conceda terra Italiana ma per coprirlo, aggiunga trionfi a trionfi, glorie glorie. La libertà e indipendenza d’Italia ha già il suo vessillo, e sotto (|>iel vessillo non possono che riposare quiete e intemibili le future intenzioni del Re Carlo Alberto. ALCUNI ITALIANI 1)1 PADOVA.