485 40 Aprile. Indipendenza eterna, eterna Gloria Avrà T Italia, cosi in Ciel sta scritto, Municipal Jivor se fia proscritto, Livor, di cui ben triste abbiam memoria! Sull’inimico avrem sempre vittoria^ Se imiti insiem sotto il vessillo invitto Dif'cnderem di libertade il dritto, E del nostro valor dirà la storia. Ma dall’austriaco ferro ahimè! che ancora Di sangue cilladin la terra è tinta Del bei Paese, che l’Europa infiora. Ah! che un nodo cordial la tenga cinta Dall’Alpi al Lilibeo; P Italia allora Vincitrice sarà, ma non mai vinta. Il Cilladino B. BALBI VALIER. 10 Aprile. Vili S. MARCO ! Wl III RKPlMIfi ! IL LEONE LIBERATO. Carco d’anni, e di pene in lacci stretto Magnanimo Leon 1’ età scorrea, Cui bicipite augel col rostro infetto 11 patrio sangue di succhiar godea; Quando im Messo di Dio forte in aspetto, ( Che l’infelice liberar volea ) Col brando del poter, franco nel petto, A formidabil passo il piè movea. E rotti i ceppi, e al tradimento il velo, Fu libero il Leon; l’Aquila audace Al rimirarlo imbrividì per gelo. II prode allor, bieco la guarda, e tace; Ella vola gemente in altro cielo, Vinta, spoglia d’onor, priva di pace. LA FORZA. Forza che a vendicar le ordite trame Segui di Dio la mano, ed il consiglio, E col terror di morte, e di scompiglio Voli a segnar de’ popoli le brame I