112 — certa misura dell’incremento naturale, attraverso il rapporto (lei morti ai nati vivi (]). Nella tavola n. 57 sono riportati i valori, che tale rapportò ha presentato nel corso del tempo, dal 1024 al 1925. Non ci nascondiamo che l’esiguità numerica dei casi osservati e il variare del campo d’indagine, per il periodo 1624-1790. possono ingenerare dei dubbi sulla attendibilità delle conclusioni. Noi, però, siamo d’avviso che, mentre nel caso specifico del rapporto dei morti ai nati vivi si può ragionevolmente ammettere che la diversità del campo d’indagine non infirmi sostanzialmente i risultati, un certo compenso alla ristrettezza dei casi osservati sia dato dalla lunghezza del periodo d’osservazione. Con questa premessa, ci sembra lecito trarre da un attento esame della tavola n. 57 le seguenti considerazioni, almeno per quanto concerne il gruppo demografico oggetto di studio : 1° - I valori del rapporto dal 1624 al 1925 non presentano una tendenza costante al declino. Appare sintomatico, anzi, che la media ponderata del rapporto sia pressocchè della stessa intensità per il periodo 1624-1700 e per il periodo 1827-1900. La tendenza al declino si manifesta a partire dal 1870, interrotta soltanto dalla parentesi 1915-20, in cui entrano in gioco elementi perturbatori di natura eccezionale. II0 - Le oscillazioni del rapporto attraverso il tempo si possono collegare con le fasi di sviluppo demografico, nel senso che nei periodi, in cui la popolazione ha presentato un maggiore incremento, allora il rapporto ha subito variazioni più intense. Questa ipotesi apparirebbe confermata dalla quasi stazionarietà del rapporto durante il secolo XVIII, e dagli sbalzi, invece, che si manifestano nel secolo XVII, da un lato, nei secoli XIX e XX, dall’altro (2). (1) Le variazioni di questo rapporto possono essere causate tanto da alterazioni nel ritmo delle nascite, quanto da alterazioni nel ritmo delle morti. In ogni modo, però, le variazioni del rapporto, oltre che indicare le successive oscillazioni del bilancio fra corrente d’ entrata e corrente d’ uscita, possono costituire altrettanti sintomi, da cui argomentare sulle modificazioni qualitative della popolazione. (2) Richiamiamo 1' attenzione su una lacuna delle fonti ufficiali della nostra statistica, che, a distanza di 13 anni dalla invasione austro-ungarica in Friuli, non